Fabricio Diaz, dal Sudamericano Under 20 alla telefonata del River Plate

Mediano-regista, vent’anni, cinque gol con l’Uruguay baby: gioca nel Liverpool di Montevideo e ha anche il passaporto italiano. Enzo Francescoli, direttore sportivo dei Millonarios, lavora per portarlo a Buenos Aires
Fabricio Diaz, dal Sudamericano Under 20 alla telefonata del River Plate© EPA
Stefano Chioffi
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E’ uruguaiano, ma ha ricevuto da qualche mese anche il passaporto italiano, perché sua mamma - Veronica Badaracco - ha origini liguri. Fabricio Diaz si è preso la scena durante il Sudamericano Under 20, che si è svolto in Colombia ed è stato vinto a metà febbraio dal Brasile dopo dodici anni. Centrocampista totale: visione di gioco e geometrie da regista puro, tackle e pressing. Mediano, regista o mezzala. Due idoli: Bentancur e Valverde. All’inizio di gennaio valeva mezzo milione di dollari. Ora il Liverpool di Montevideo ha fatto sapere ai suoi agenti della GBG Global Business Group che è pronta a cederlo solo per cinque milioni. In prima fila c’è il River Plate: il direttore sportivo Enzo Francescoli sta lavorando per portarlo a Buenos Aires. Trattativa aperta, i Millonarios contano di definirla entro la metà di marzo.

LA STORIA - Fabricio Diaz è nato Las Piedras il 3 febbraio del 2003, ha vent’anni, è un destro naturale. Costruisce la manovra e cattura tanti palloni. Corsa, resistenza, applicazione. Maturità a livello tattico e nella gestione del pallone. Ha un contratto fino al 31 maggio del 2026 con il Liverpool di Montevideo. Disegna il gioco, è il classico play che fa funzionare i meccanismi di una squadra. Ma Fabricio Diaz, capitano dell’Uruguay Under 20,arrivato secondo nel Torneo Sudamericano, garantisce anche ritmo e intensità da calcio europeo. Piace al Bayer Leverkusen, lo ha seguito il Siviglia, è stato segnalato al Sassuolo e all’Atalanta. Ma il River Plate ha ottenuto una promessa dal Liverpool di Montevideo.

IL LICEO - Calcio e libri. Ha concluso il liceo frequentando un istituto serale. Il papà si chiama Gabriel, operaio edile. La mamma, Veronica, lavora in una ditta di pulizie. Ha due fratelli: Maximiliano e Alexis. Ha cominciato nella scuola calcio del suo quartiere, Tiscornia, a La Paz, provincia di Canelones, venti minuti di treno dalla capitale. A dodici anni ha superato il provino con il Liverpool. Due gli allenatori che gli hanno permesso di compiere il salto di qualità: Roman Cuello, con il quale nel 2020 ha vinto la Supercoppa uruguaiana (4-2 al Nacional dopo i tempi supplementari), e Jorge Bava


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