Verratti sta con Ancelotti: «Davanti agli insulti bisogna fermarsi»

Il centrocampista azzurro ha parlato dal ritiro di Coverciano: «Questa Nazionale è giovane e non può che crescere. Tonali? Un po' ricorda me»
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COVERCIANO - "Ho passato una settimana difficile perché ho fatto una cazzata. Ho chiesto subito scusa perché rappresento un grande club e tante persone. Sono però contento che le mie scuse siano state accettate, si va avanti". Marco Verratti guarda avanti. Il centrocampista del Psg è stato fermato dalla polizia francese ed è risultato positivo all'alcol test, una notizia che ha avuto una grande eco nella stampa francese. "Non faccio mai caso a quello che dice la stampa o qualunque altra persona nei miei riguardi – ha detto l’azzurro dal ritiro di Coverciano dove la Nazionale sta preparando il prossimo impegno di Nations League, quello di sabato prossimo a San Siro contro il Portogallo -. Gioco per una squadra e un club che hanno stima e fiducia in me e sono stato sempre molto utilizzato. Da quando è partito Ibrahimovic - ha spiegato Verratti - sono stato l'obiettivo per tante cose, ma vado avanti perché so quello che i miei compagni, il tecnico e la società pensano di me".

TONALI IL NUOVO VERRATTI? - "Si sono viste cose interessanti nelle ultime due partite, dobbiamo proseguire su questa strada. Abbiamo iniziato un nuovo capitolo, si sono viste cose buone, ora dobbiamo continuare a fare bene. Siamo una squadra giovane, non possiamo che crescere, sentire la fiducia dell'allenatore e sapere che la gente era contento dell'ultima nostra partita ci fa contenti. Sabato giocheremo davanti a tanta gente contro una grande squadra, vogliamo fare una grande partita e provare ancora a vincere. Tonali? Non ci ho ancora parlato perché siamo arrivati ieri e non si è allenato insieme a noi - ha aggiunto Verratti -. Penso che non abbia bisogno di consigli, se è qui è perché se lo è meritato. Ha qualità e le sta dimostrando. Un po' ricorda me, anche io quando fui convocato la prima volta in Nazionale giocavo in Serie B. Gli daremo dei consigli e gli staremo vicini, ma penso che sia un ragazzo intelligente. Sono convinto che porterà l'entusiasmo di cui c'è bisogno".

PORTE APERTE - “Un ritorno di Buffon in Nazionale? Penso che non debba dimostrare nulla. Per uno come lui la porta della Nazionale sarà sempre aperta. Non penso dipenderà dalle sue prestazioni in campo perché per uno come lui ci sarà sempre la porta aperta. Non ho un buon ricordo di San Siro visto quanto accaduto un anno fa, però penso che questa Nazionale sia già guarita - ha detto Verratti riferendosi alla delusione della mancata qualificazione al Mondiale -. Il giorno dell'eliminazione è stato uno dei più brutti e bui della mia vita. Possiamo imparare da tutto, soprattutto da una sconfitta. Da un certo punto di vista quella eliminazione ci ha fatto bene perché abbiamo capito che dobbiamo fare di più. Il nostro primo passo è riportare entusiasmo e recuperare l'affetto della gente, far sì che i tifosi che ci vengono a vedere si divertano a vederci giocare". (in collaborazione con Italpress)

CON ANCELOTTI - ''Sono d'accordo con Ancelotti, davanti agi insulti bisogna fermare le partite, se non facciamo qualcosa di eclatante le cose non cambieranno mai''. Il centrocampista si è espresso in questo modo commentando la proposta del tecnico del Napoli per contrastare il malcostume di certa tifoseria. ''Queste cose all'estero non succedono, in Francia mi è capitato solo quando abbiamo giocato a Marsiglia - ha continuato il giocatore del Psg - Venire insultati per una partita di calcio anche nella sfera privata non è ammissibile, capiamo la passione che c'è in Italia e la delusione che una persona può provare dopo una sconfitta, la proviamo anche noi giocatori perché in campo andiamo per dare sempre tutto. Le offese quindi non dovrebbero starci. Bisogna fermarsi altrimenti i bambini cresceranno con la convinzione che se vinci sei buono, se perdi sei cattivo''.


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