Nations League, Italia-Portogallo 0-0: azzurri belli ma spuntati, lusitani alle finali

Buon primo tempo per la squadra di Mancini che poi cala nella ripresa e chiude il girone C al secondo posto. Festa per le 100 presenze di Chiellini
Nations League, Italia-Portogallo 0-0: azzurri belli ma spuntati, lusitani alle finali© LAPRESSE
Giuliano De Matteis
8 min

In Polonia era arrivato al 92', stavolta no. Solo questo è mancato alla rinnovata Italia di Roberto Mancini, che in un 'Meazza' riempito da 73mila voci (un anno dopo lo shockante 0-0 con la Svezia che ci impedì di andare al Mondiale in Russia) non è riuscita a battere il Portogallo e ha chiuso così il girone C della prima Nations League al secondo posto, restando in Serie A senza però riuscire ad accedere alla Final Four che vedrà invece protagonisti i lusitani di Fernando Santos, campioni d'Europa e competitivi anche senza Cristiano Ronaldo. Non sono bastate la voglia, il coraggio e le idee agli azzurri che nel primo tempo hanno costretto gli avversari a rinchiudersi nella propria tana senza però riuscire a colpirli, per poi calare invece in una ripresa dove la stanchezza ha tolto ritmo e velocità a Verratti e compagni. Uno 0-0, quello di San Siro, che non ha comunque impedito a capitan Chiellini di festeggiare le 100 presenze in azzurro e all'erede di Gian PIero Ventura di fare un altro passo in avanti nella costruzione di una squadra che dovrà portarci a prossimo Europeo.

Italia-Portogallo 0-0: numeri e statistiche del match

TOCCA A CIRO - Mancini non rinnega la 'nouvelle vague' e insiste con il 4-3-3, ma stavolta senza 'falso nueve': con Bernardeschi infortunato, a destra c'è sempre Chiesa ma Insigne torna a sinistra e al centro del tridente torna un Immobile deciso a sfruttare la grande chance e ripetere in azzurro le gesta che hanno fatto innamorare di lui i tifosi della Lazio. È questa l'unica novità rispetto all'ultimo match vinto in Polonia: davanti a Donnarumma ancora la coppia juventina Bonucci-Chiellini affiancati da Florenzi e da Biraghi, l'eroe' di Chorzów, mentre in mediana si rivedono Jorginho in regia e i suoi scudieri Verratti e Barella. Modulo speculare quello scelto da Santos che, aspettando il ritorno di CR7 («Forse a marzo...», ha annunciato alla vigilia) davanti si affida al trio composto dall'ex milanista Andrè Silva, da Bruma e da Bernardo Silva e presenta a sua volta una sola novità rispetto al match vinto 3-2 in terra polacca: con Pepe squalificato per un turno, in difesa è infatti Josè Fonte a fare coppia con Ruben Dias al centro mentre lo juventino Cancelo è al suo posto sul lato destro come il napoletano Mario Rui dall'altra parte.

BELLA ITALIA -  Dopo gli inni nazionali si parte ed è subito Italia: al 5' Insigne scambia con Jorginho e fa partire un destro dall'effetto velenoso, Rui Patricio ci arriva in tuffo e poi Immobile calcia in curva il tap-in. Bonucci intanto - fischiato dai tifosi milanisti presenti a San Siro - richiama la panchina per un problema alla caviglia e inizia a scaldarsi Rugani, ma alla fine stringe i denti mentre il Portogallo sembra sorpreso dal veemente avvio azzurro e al 7' ci prova così anche Florenzi, che incrocia però troppo il destro dal limite. Break lusitano all'11' con Bruma, murato però da Chiellini che sventa il pericolo come fa Florenzi due minuti dopo liberando l'area sul cross di Cancelo. Gli azzurri non si spaventano e si riportano in avanti, cercando il recupero palla nella metà campo avversaria per restarci con il possesso e gli scambi stretti in attesa del varco giusto o dello spazio per il tiro: è così che al 18' arriva il turno di Barella, anche lui però impreciso a differenza dell'arbitro olandese Makkelie che al 25' lascia protestare invano Biraghi, chiuso senza fallo in area da Cancelo José Fonte. Il 'Meazza' apprezza e lo fa sentire con i suoi cori, mentre al 31' c'è il primo giallo: se lo prende per un fallo su Barella il diffidato Rúben Neves, che salterà così la sfida con la Polonia così come Mario Rui, ammonito poco dopo per una dura entrata su Chiesa. Tra i due cartellini la provvidenziale uscita di Rui Patricio su Immobile, messo a tu per tu col portiere da Verratti; subito dopo la pennellata su punizione di Insigne per Bonucci, che di testa sfiora il palo. Si va così al riposo sullo 0-0, con un Donnarumma inoperoso e tra gli applausi del pubblico milanese.

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CALO AZZURRO - Dagli spogliatoi rientrano gli stessi ventidue ed è ancora l'Italia a partire meglio:al 51' Verratti disegna un corridoio per Biraghi, cross al centro ma il sinistro di Chiesa è deviato in corner. Sul taccuino dell'arbitro finiscono intanto anche Cancelo (giallo per un'entrataccia su Biraghi) e Jorginho (fallo tattico su Bruma), mentre Mancini scambia più volte le posizioni di Chiesa e Insigne. L'idea di gioco resta, ma rispetto al primo tempo sembrano ora mancare un po' le gambe agli azzurri che perdono ritmo, ferocia nel pressing e compattezza. Il Portogallo prova ad approfittarne alzando il baricentro e Santos si gioca anche la carta del redivivo Joao Mario, tornato protagonista nell'Inter dopo mesi in naftalina e dentro al posto di Pizzi (68'), ma prima del nerazzurro (destro alto al 73') a provarci è Mario Rui con un rasoterra troppo angolato. Dopo il giallo a Bonucci (fallo su Bruma), ecco la contromossa di Mancini: fuori Immobile e dentro Lasagna (74') ma a prendersi la scena è Donnarumma, autore di una parata strepitosa sul sinistro di William Carvalho. All'81' arriva anche il momento di Lorenzo Pellegrini, che sostituisce Verratti mentre per i lusitani entra Guerreiro per Bruma (85'). E mentre Insigne ci prova con le ultime forze (destro a giro di poco a lato) rischia grosso Chiesa, che rifila una gomitata a Mario Rui ma se la cava con il giallo. L'esterno viola viene così richiamato in panchina per fare spazio a Berardi (87') ma non c'è più tempo: finisce 0-0 e con il Portogallo che stacca il pass per le Final Four con una giornata di anticipo, mentre l'Italia si gode per ora gli apprezzamenti del pubblico e un'identità di squadra sempre più forte. La strada ormai è tracciata e la speranza è che sia quella giusta per arrivare a Euro 2020.


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