Ungheria, Rossi contro l'amico Mancini: "Che emozione"

Sulla panchina dei magiari un ex compagno della banda del Mancio: contro l'Italia, per la prima volta in vita sua, potrà guardare il ct azzurro dall’alto in basso
Ungheria, Rossi contro l'amico Mancini: "Che emozione"© Getty Images
Andrea Santoni
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INVIATO A CESENA - Una vaga somiglianza con Attilio Lombardo si potrebbe anche rilevare. E in fondo Marco Rossi avrebbe potuto far parte anche dello staff azzurro di Roberto Mancini, avendo fatto parte della banda del Mancio nelle sue due stagioni doriane a metà degli anni ‘90, quando arrivò a Genova con Gullit e Platt. «Ci siamo già visti, qui allo stadio, ed è stato emozionante. Ma domani sera avrò il cuore in tumulto». Già, perché stasera il ct dell’Ungheria, per la prima volta in vita sua, potrà guardare l’amico fuoriclasse dall’alto in basso... almeno della classifica della Nations League. Dopo l’1-0 all’Inghilterra, firmato su rigore dalla stellina Szoboszlai, ora a Lipsia, successo contemporaneo al pareggio azzurro contro la Germania, la nazionale magiara si trova a guidare il gironcino di ferro. Del resto Rossi, nei suoi 4 anni da ct, inseriti nel suo decennio ungherese (un titolo con la Honved) si è specializzato nell’ottenere buoni risultati, ben 13, con le big. «Sarà vero, ma alla fine anche a Euro 2020, chi è arrivato dietro Portogallo, Germania e Francia? Noi». Beh, l’esercizio di modestia sincera gli fa onore, ma i due pareggi con tedeschi e campioni del mondo, riempirono di legittimo orgoglio l’Ungheria, in genere tirata in ballo per il controgioco politico di Orban, così come lo storico successo sugli inglesi.

Ungheria, il ct Marco Rossi

Rossi, in tutto questo, preferisce lavorare a testa bassa come ha fatto da quando ha lasciato l’Italia, dopo un’inizio carriera da allenatore piuttosto deludente. Contento di poter far crescere il suo gruppo in questa manifestazione, la NL, da noi spesso sminuita («Non ci fosse stata, non avremmo potuto essere ripescati all’Europeo. Per noi squadre di seconda fascia vale tantissimo»), Rossi non ci mette molto a calarsi nei panni azzurri: «La mancata qualificazione al mondiale è stata uno shock non solo per gli italiani. Ci sono state alla base vicissitudini incredibili, ben oltre il pizzico di fortuna, che ci vuole sempre, avuta durante l’Europeo. Si tratta magari di accettare il fatto che non siamo i migliori ma tra i migliori. Mancini ha dimostrato visione per il futuro, molti dei campioni d’Europa torneranno. Io da tifoso e da allenatore sarei meno catastrofista». Poi uno sguardo intorno. «Cesena... Ricordo che nel 1989, con il Brescia qui ci giocammo la B, nello spareggio con l’Empoli. Io rimasi a guardare, con una spalla. Ma vincemmo noi e ci salvammo...». E stasera invece in testa alla classifica c’è la sua Ungheria.  


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