Moglie e marito, la recensione

La divertente commedia firmata Godano mette alla prova i bravissimi Favino e Smutniak in due ruoli tutt'altro che semplici. Il risultato? Risate a crepapelle
Moglie e marito, la recensione© LaPresse
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ROMA - E se da un momento all'altro moglie e marito si scambiassero le menti? Parte da questa domanda la divertentissima pellicola di Simone Godano, all'esordio sul grande schermo. "Moglie e marito" è una commedia degli equivoci che non annoia mai. Merito della coppia Smutniak-Favino, supportata da un Valerio Aprea in grandissima vena. Il rischio era quello di tornare su un tema (lo scambio di identità) già abusato al cinema. Invece l'originalità del film sta proprio nel suo modo di porsi, nel modo in cui i due attori esaltano (sconfinando nel surreale) i tic e i gesti tipici dell'altro sesso.

Sofia e Andrea, i due protagonisti della pellicola, sono marito e moglie sull'orlo del divorzio. Colpa di un dialogo che non c'è più e di due lavori che assorbono completamente le loro vite (lui è un neurochirurgo, lei una presentatrice tv). Quando per un incidente causato da un esperimento andato a male le loro menti si ritrovano nel corpo del partner, i due dovranno imparare a collaborare per andare avanti. E proprio la vicendevole solidarietà li farà di nuovo riavvicinare.

 


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