Suspiria, le streghe tornano in sala

In sala dal 1 gennaio il remake di Argento, a firma Guadagnino
Suspiria, le streghe tornano in sala
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ROMA - Certo in quanto a cura estetica e approfondimento dei personaggi e temi, 'Suspiria' di Luca Guadagnino, che arriva in sala dal 1 gennaio con Videa, non fa certo rimpiangere l'originale di Dario Argento. Le streghe raccontate dal premio Oscar sono in una Berlino dove c'è chi va ad ascoltare le lezioni di Lacan, dove si parla di persone affette da "costruzioni mitologiche" e dove irrompe, anche con il suo femminismo nascente, la banda Rote Armee Fraktion, la RAF più conosciuta come Banda Baader-Meinhof. Quello che resta all'incirca uguale tra originale e remake è l'ossatura della storia e la consapevolezza che, se nel film di Argento le ballerine-streghe erano forse solo un pretesto per dare dei personaggi a un horror, anche se con il sostegno del testo di Thomas De Quincey, in quello di Guadagnino la componente femminile è centrale, ingombrante, totale, sostenuta e voluta.

A confrontarsi in questo nuovo Suspiria sono solo donne: streghe dichiarate, streghe inconsapevoli o solo in essere. E a prevalere nel remake è il culto della madre terra nella triplice versione demoniaca di Quincey che nel libro 'Suspiria De Profundis', a cui si è ispirato Argento, dice di aver sognato la dea latina Levana, che lo avrebbe introdotto alle Nostre Signore del Dolore: Mater Lacrimarum, Nostra Signora delle Lacrime; Mater Suspiriorum, Nostra Signora dei Sospiri e Mater Tenebrarum, Nostra Signora delle Tenebre. 


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