The report, la recensione: ecco perché ci è piaciuto da morire

Il nuovo film di Scott Z. Burns, nelle sale italiane dal 18 ottobre e su Amazon Prime dal 29 novembre, affronta senza filtri il drammatico post 11 settembre attraverso una storia che esalta il giornalismo d'inchiesta
The report, la recensione: ecco perché ci è piaciuto da morire
Simone Zizzari
3 min

Serviva come l’aria. Ne servono sempre di più o, se preferite, se ne fanno sempre troppo pochi di film così. “The Report” non è solo intrattenimento, è anche inchiesta, impegno civile, informazione (quella positiva) e soprattutto azione. Si svela il lato oscuro degli Usa, i meccanismi dell’insabbiamento, la strategia degli omissis messa in pratica dopo i tragici attentati dei quel maledetto 11 settembre. Il giorno in cui Al Qaida cambiò per sempre il volto dell’America coincide con il cambiamento delle politiche interne e internazionali degli Stati Uniti, con la limitazione della privacy e soprattutto con i metodi di interrogatorio che la Cia sperimentò sui detenuti arabi.

E’ una storia di impegno civile impressionante messo in atto dal burocrate Daniel J. Jones (interpretato da Adam Driver), membro dello staff del senatore democratico Dianne Feinstein (Annette Bening). Fu il suo lavoro durato cinque anni - trascorsi a lavorare sette giorni su sette in un sottoscala - a portare alla luce un mastodontico dossier di circa settemila pagine che provò in maniera incontrovertibile come le tecniche dell’agenzia, che andarono ben oltre la nozione di interrogatorio, sconfinarono nella tortura e si rivelarono completamente inefficaci.

La regia di Scott Z. Burns è asciutta, essenziale, non si focalizza su dettagli inutili ma arriva dritta al cuore della questione sottolineando gli aspetti drammatici della vicenda mostrando i suoi aspetti più crudi. The Report è un meccanismo perfetto dalla sceneggiatura precisa (e non era semplice visto la mole dei dati a disposizione e la necessità di riassumerli in due ore). Il giornalismo la fa da padrone e ancora una volta si conferma sul grande schermo come cane da guardia dei potenti e strumento civile al servizio del popolo. Un film da vedere assolutamente che ripercorre la strada già battuta dal caso Spotlight o da “Tutti gli uomini del presidente”. Appuntamento nelle sale italiane il 18 novembre e sarà disponibile in streaming il 29 novembre, in esclusiva su Amazon Prime.

 


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