Stardust, come David Bowie divenne Ziggy

Presentato alla Festa del Cinema il film biografico sullo stella della musica
Stardust, come David Bowie divenne Ziggy© ANSA
2 min

ROMA - Presentato alla 15esima edizione della Festa del Cinema di Roma, Stardust non è un film biografico su David Bowie. Stardust è la storia di un viaggio, uno di quelli che iniziano male e potrebbero finire peggio, uno in cui la polizia di frontiera ti ferma, fruga nella valigia, minaccia di imprigionarti o rispedirti indietro da dove sei arrivato. Il risultato finale del primo viaggio di David Bowie negli States fu di trovare un modo di curare se stesso e lanciare (o rilanciare) la sua carriera e diventare Ziggy Stardust.

Il film di Gabriel Range racconta il tour che Bowie avrebbe dovuto compiere negli USA nel 1971 per promuovere il suo album The Man Who Sold The World, ma, privo del visto e di tutte le scartoffie sindacali per suonare, non potè mai compiere. Così, solo con i suoi vestiti, una maschera e il suo accento inglese, attraverserà in automobile la grande nazione americana da costa a costa, accompagnato dall’unico addetto stampa della sua casa discografica che crede in lui, Ron Oberman, rilasciando improbabili interviste e inseguendo un giornalista di Rolling Stone, tentando disperatamente di ottenere una copertina.

Nella vita in comune nell’abitacolo, tra litigi e chiacchierate sulla musica, Stardust si rivela una sorta di Green Book, il film con Viggo Mortensen e Mahershala Ali, presentato anch’esso alla Festa del Cinema nel 2018, ma dai temi diversi. Seduto sul sedile accanto a Oberman, scopriamo il muro interiore che separava il cantante Bowie dai problemi personali di David, rappresentato dalla paura di condividere il destino del fratellastro che l’ha cresciuto, Terry, finito in manicomio come la zia e le sorelle. Perseguitato da queste paure, Bowie capirà che l’unico modo per proteggere e salvare David è di indossare una maschera e fare di quella maschera, la sua vita.

Nascerà così Ziggy Stardust e la sua storia musicale cambierà per sempre il mondo della musica, ma soprattutto, lo salverà dalla follia. Non vi aspettate le canzoni del Duca Bianco o un film musicale. Stardust è soprattutto un punto di vista privilegiato su come si è formato uno dei musicisti più grandi, sui dubbi, le paure, le voci, i consigli, i litigi e il caos dello spirito che, come disse Nietzsche “generano una stella danzante”.


© RIPRODUZIONE RISERVATA