Oscar 2021, tutti i vincitori: trionfa Nomadland di Chloe Zhao. Delusione per la Pausini

La cantante italiana non è riuscita a bissare la vittoria dei Golden Globes. Nessuna statuetta per i rappresentanti nostro paese
Oscar 2021, tutti i vincitori: trionfa Nomadland di Chloe Zhao. Delusione per la Pausini© EPA
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ROMA - La parola outsider è la chiave di Nomadland, il film di Chloe Zhao che ha vinto tre Oscar e ha fatto la storia della 93.a edizione: miglior film, miglior regia (la seconda in assoluto ad una donna dalla storia del premio, la prima ad una asiatica) e migliore attrice protagonista, Frances McDormand che ne è anche coproduttrice. "Mi sento outsider ovunque vada e credo che questo mi abbia fatto identificare naturalmente con i personaggi. Se vivessi nel Regno Unito o in Cina, sarei attratta da chi sta ai margini di quelle societa" ha detto più volte la Zhao che dopo il Leone d'oro a Venezia aveva anche vinto ai Golden Globes e il People's Choice a Toronto.

Nata a Pechino nel 1982 e cantrice degli emarginati protagonisti anche degli altri due suoi lungometraggi, Songs My Brothers Taught Me e The Rider - Il sogno di un cowboy, con Nomadland ha adattato l'omonimo libro della giornalista Jessica Bruder che racconta la storia di una donna 'nomade' che attraversa gli Stati Uniti sul suo furgone, interpretata da Frances McDormand. Una vedova che ha iniziato a migrare come tanti negli States, da un lato all'altro del Paese attraverso i mezzi di trasporto più vari, tra un lavoro precario e l'altro: insomma i 'nuovi poveri', in genere anziani e senza speranza. "Penso che la questione della cura degli anziani sia un vero problema negli States come in tutte le società capitalistiche. Per le donne poi e' anche peggio. C'è il sessismo sul posto di lavoro e poi sono pagate meno degli uomini e di conseguenza la loro previdenza sociale è molto bassa. E così - ha dichiarato - se hai solo 500 dollari al mese per vivere non hai certo molte alternative, ma va detto che le casalinghe in pensione sono molto più forti di quanto si possa immaginare e capaci di grande adattamento. Le vedi intorno al fuoco con tutta la loro voglia di vivere".

Cinema d'autore o Blockbuster? "Idealmente, mi piacerebbe che fossero la stessa forma d'arte, due modi diversi di narrare. Il fatto è che per certi film non c'è sostegno da parte del governo almeno negli States, non c'è rete di sicurezza. Proprio come accade per le sale chiuse da tempo per la pandemia, ora il governo si faccia avanti per evitare questo disastro. Personalmente - ha sottolineato poi la Zhao regista dell'atteso Marvel Movie 'The Eternals' - credo si possa imparare dall'uno e dall'altro genere, da entrambi questi tipi di narrazione. Un tempo poi il film che vinceva l'Oscar era anche un'opera spesso apprezzata dal grande pubblico. Spero davvero si possa ritrovare quell'equilibrio". Il film è atteso in Italia: dal 30 aprile sarà su Star all'interno di Disney+ disponibile per tutti gli abbonati della piattaforma senza costi aggiuntivi e sarà disponibile già da questi giorni nelle sale del nostro paese che riaprono proprio da oggi. 

Delusione Italia, niente Oscar per Laura Pausini

 I sogni dell'Italia si infrangono. Nessuna statuetta della 93esima edizione degli Oscar approda nello stivale. La delusione più grande è quella per Laura Pausini. La cantante, in nomination per la canzone originale di 'La vita davanti a sé' di Edoardo Ponti 'Io sì', scritta con Diane Warren, era fra i favoriti ma non è riuscita a consquistare l'ambito premio. E pensare che, a differenza delle altre volte, aveva anche già preparato il discorso per l'eventuale vittoria. Perché un Oscar era troppo importante per arrivare sul podio e non sapere cosa dire. E lei lo sapeva: l'avrebbe dedicato al suo papà, da sempre primo sostenitore e fan. E poi, nel meraviglioso abito lungo nero di Valentino, aveva ricavato una tasca dove tenere il suo amuleto: "Una bacchetta magica di plastica con dentro dei glitter che ho sempre portato con me da quando ho vinto il Grammy nel 2006", aveva raccontato. E tutta l'Italia aveva vissuto con lei l'emozione, la speranza. Soprattutto visto che poche settimane fa era già riuscita a conquistare il Golden Globe, da sempre anticipazione degli Oscar. E invece, niente di fatto. Se non la soddisfazione di essere arrivata fin lì e di avere potuto esibirsi, insieme a Diane Warren al pianoforte, sulla terrazza del nuovo Academy Museum of Motion Pictures di Los Angeles, che aprirà a settembre. E anche quella di essere stata in nomination con una canzone in italiano, per la prima volta nella storia.

Oscar, ecco la lista di tutti i vincitori delle singole categorie

Miglior film: "Nomadland"
Miglior attore protagonista: Anthony Hopkins ("The Father")
Miglior attrice protagonista: Frances McDormand ("Nomadland")
Miglior regia: Chloé Zhao per "Nomadland"
Miglior attore non protagonista: Daniel Kaluuya ("Judas and the Black Messiah")
Miglior attrice non protagonista: Youn Yuh-jung ("Minari")
Miglior sceneggiatura originale: Emerald Fennell per "Una donna promettente"
Miglior sceneggiatura non originale: Christopher Hampton e Florian Zeller per "The father"
Miglior film straniero: "Un altro giro" di Thomas Vinterberg (Danimarca)
Miglior trucco: Sergio Lopez-River, Mia Neal e Jamika Wilson per "Ma Rainey's Black Bottom"
Migliori costumi: Ann Roth per "Ma Rainey's Black Bottom"
Miglior sonoro: Nicolas Becker, Jaime Baksht, Michelle Couttolenc, Carlos Cortés and Phillip Bladh per "Sound of metal" 
Miglior film d'animazione: "Soul" di Pete Docter e Kemp Powers
Miglior documentario: "Il mio amico in fondo al mare" di James Reed e Pippa Ehrlich
Migliori effetti speciali: Andrew Jackson, David Lee, Andrew Lockley, Scott Fisher per "Tenet"
Miglior scenografia: Donald Graham Burt e Jan Pascale per "Mank"
Miglior fotografia: Erik Messerschmidt per "Mank"
Miglior montaggio: Mikkel E. G. Nielsen per "Sound of metal"
Miglior colonna sonora: Trent Reznor e Atticus Ross con Jon Batiste per "Soul"
Miglior canzone: "Fight for you" per "Judas and the Black Messiah"
Miglior cortometraggio: "Two distant strangers"
Miglior corto documentario: "Colette"
Miglior corto d'animazione: "Se succede qualcosa, vi voglio bene"

Cerimonia intima: tutte le curiosità

Una cerimonia 'intima', non ortodossa, diversa quella della 93.a edizione degli Oscar con Nomadland vincitore di tre statuette tra cui miglior film e alcune buone ragioni per fare la storia del premio più importante del cinema, a cominciare dalla regia a Chloe Zaho, nata a Pechino, seconda donna dopo Kathryn Bigelow e prima di origine asiatica. Quali sono state le sorprese e le delusioni? Ecco alcune curiosità. Il galà si è chiuso bruscamente, come se ci fosse una interruzione tecnica e l'ultimo premio non è stato, come sempre avviene, quello più atteso ossia il miglior film ma quello per i migliori attori protagonisti. Qui le prime due sorprese: Anthony Hopkins (che peraltro non si è collegato dal Galles in cui vive nè al suo posto ha parlato la costar del film Olivia Colman) per the Father - Nulla è come sembra ha avuto la meglio sul favorito fino a pochi minuti prima, ossia Chadwick Boseman, l'attore di Ma Rainey's Black Bottom morto a soli 43 anni. E i suoi fan hanno protestato sui social.

Anche il premio a Frances McDormand, la sua terza statuetta per la formidabile antidiva di Hollywood (sul red carpet non si è fatta neppure vedere, come pure è entrato direttamente dal retro Brad Pitt) non era previsto, piuttosto i rumors lo assegnavano a Carey Mulligan per Una donna promettente di Emerald Fennell o ad Andra Day per The United States vs Billie Holiday. Mank di Netflix, che aveva dominato le candidature, ben 10, ne ha convertite solo due, per scenografia e fotografia. Tuttavia, Netflix esce dagli Oscar con un bottino di sette vittorie.

Tra le delusioni Il Processo ai Chicago 7, l'acclamato film di Aaron Sorkin, che ha vinto il premio SAG ensemble, arrivato con sei nomination è stato l'unico candidato al miglior film che è andato a casa a mani vuote. È stata una sorpresa, considerando che era considerato un forte contendente per Nomadland. Magari si rifarà il prossimo anno: Sorkin sta girando Being the Ricardos con i vincitori dell'Oscar Nicole Kidman, Javier Bardem e J.K. Simmons. Altra delusione: One night in Miami, il debutto alla regia di Regina King aveva tre candidature ma su una in particolare le previsioni della vigilia si erano concentrate, quelle per la miglior canzone originale (dove era in gara anche la nostra Laura Pausini, rimasta senza premi così come Pinocchio di Matteo Garrone che aveva due nomination, per costumi e trucco). Si scommetteva su "Speak Now", di Leslie Odom Jr. e Sam Ashworthv ma il premio è andato a "Fight for You" di "Judas and the Black Messiah", con musica e testi di HER.

Infine i discorsi dei vincitori: anche qui una sorpresa: è stato permesso di prendersi il loro tempo, dando vita ad alcuni momenti divertenti, in particolare quelli in cui la star veterana sud coreana vincitrice come migliore attrice non protagonista, Yuh-jung Youn ha continuato a fare a pezzi ironicamente la platea proprio come il suo personaggio nel film Minari.


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