Carlo Verdone: "Roma, fidati di Mourinho! Il Var non ha risolto i problemi"

L'attore ci è venuto a trovare in redazione assieme a Max Tortora per presentare la sua prima serie tv "Vita da Carlo" disponibile su Prime Video. Commovente il suo ricordo di Gigi Proietti: "Ho un solo grande rimpianto, non aver avuto il tempo di fare qualcosa con lui". Ecco cosa ci ha raccontato
Carlo Verdone: "Roma, fidati di Mourinho! Il Var non ha risolto i problemi"
Simone Zizzari
5 min

ROMA - C’è sempre una prima volta, anche se ti chiami Carlo Verdone e da quarant’anni fai ridere e commuovere un intero paese tenendo in mano le chiavi della commedia italiana. Fa quasi strano dirlo ma il celebre attore romano a 70 anni ha fatto il suo debutto in una serie tv. Non l’aveva mai fatta e la prima volta è stata meravigliosa. “Vita da Carlo” (già disponibile su Prime Video) è una serie diretta da Verdone (e Arnaldo Cartinari) che parla di Carlo. Racconta la sua vita, la sua quotidianità, i suoi vizi, le sue qualità e lo fa con il suo solito tono divertente ma con il retrogusto malinconico che non manca mai nella sua immensa produzione. Perché questa è la sua storia. Una storia fatta di tonnellate di aneddoti, di migliaia di selfie assurdi, di valanghe di richieste surreali da parte di un popolo di fan che lo ha sempre adorato a prescindere e che è pronto a votarlo come sindaco. Perché alla base di Vita da Carlo c’è questa proposta assurda: “Sei l’uomo giusto per sistemare questa città”. Il canto della sirena che arriva dal presidente della Regione è forte e lo porta a farsi delle domande atroci, ad una scelta impossibile: lasciare una carriera come la sua per diventare un politico? No, non si può. Ma la soluzione sarà più complessa del previsto.

Carlo Verdone e Max Tortora al Corriere dello Sport

In quei dieci episodi è raccontata la mia vita, almeno per una buona metà”, ci ha detto Verdone, ospite della nostra redazione accanto a Max Tortora, un altro protagonista della serie e perfetta spalla comica (oltre che grande amico dello stesso Carlo). “Max è una persona buona come me ed è uno dei pochi attori che posso definire anche mio amico. In questo ambiente non è tutto così bello come sembra, c’è tanta invidia”, ha proseguito Verdone.

Con lui - grandissimo tifoso giallorosso - abbiamo parlato anche della Roma, presente in alcuni punti della serie, soprattutto in una scena divertentissima che lo vedrà alle prese con un autista pazzo chiamato ad accompagnarlo allo stadio Olimpico insieme allo stesso Tortora. L’aggancio non può che essere il suo interesse rinomato verso la medicina: “Che pasticca prescriverei a Mourinho? Nessuna, lui ha vinto troppo per avere problemi. Ha fatto delle scelte discutibili ma dobbiamo avere fiducia in lui. Alla Roma è mancato terribilmente Spinazzola e speriamo che possa tornare quello di prima perché altrimenti è durissima”.

Nella serie c’è anche un cameo del presidente della Sampdoria Massimo Ferrero che si ritrova a discutere con lo stesso Verdone dello scudetto vinto dalla Roma nel 2001 davanti ad una macchinetta del caffè. Una chiacchierata che nella serie darà molti grattacapi al protagonista. “Bisogna guardare avanti, io sono convinto che ne verremo fuori. Però mi chiedo: Borja Mayoral in questa squadra non può giocare nemmeno due minuti? Mi sembra molto strano. Speriamo che a gennaio la società possa accontentare José”. Verdone si sofferma anche sulle polemiche arbitrali che hanno riguardato da vicino la stessa Roma: “Il Var doveva risolvere i problemi del calcio e invece mi pare che non ha risolto proprio niente. Io non voglio mettermi in mezzo a tutte queste polemiche però qualcosa va sistemato sicuramente”.

Gigi Proietti, il ricordo di Carlo Verdone 

La chiusura è su Gigi Proietti, altro monumento del teatro e del cinema italiano scomparso poco più di un anno fa. Il ricordo di Verdone è commovente: “Io e Gigi non ci siamo mai frequentati moltissimo ma ogni tanto ci ritrovavamo a casa di amici a cena e lui era un fuoriclasse nel raccontare le barzellette. Alberto Sordi una volta mi disse: ‘Come Proietti a teatro non c’è nessuno. E’ il numero uno’. E se lo ha detto lui, ci sono pochi dubbi. Ho un solo rammarico, non essere riuscito a fare uno spettacolo con lui. Eravamo d’accordo che lo avremmo fatto, purtroppo non sarà così. Questa cosa mi dispiace davvero molto”.


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