Picasso. Un ribelle a Parigi al cinema solo il 27, 28 e 29 novembre

Anarchico, straniero, rivoluzionario: a 50 anni dalla morte, uno sguardo del tutto inedito sull’artista più sorprendente del Novecento
Picasso. Un ribelle a Parigi al cinema solo il 27, 28 e 29 novembre
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Come apprendiamo da Lifestar.it è in arrivo al cinema Picasso. Un ribelle a Parigi al cinema, prodotto da 3D Produzioni e da Nexo Digital col sostegno del Musée National Picasso di Parigi è in arrivo al cinema solo il 27, 28 e 29 novembre per raccontare Pablo Picasso attraverso uno sguardo inedito e del tutto diverso da quello cui siamo abituati. Realizzato in occasione dei 50 anni dalla morte di Picasso (Malaga, 25 ottobre 1881 – Mougins, 8 aprile 1973), il docufilm - diretto da Simona Risi su soggetto di Didi Gnocchi e Sabina Fedeli che firmano anche la sceneggiatura con Arianna Marelli - mette al centro del suo racconto il percorso di un giovane emigrato, povero ma destinato a diventare una delle più importanti icone del 900.

In un continuo movimento di entrata e uscita dal Museo Picasso di Parigi, la più grande collezione esistente dedicata al pittore con 6000 capolavori e 200.000 pezzi di materiali d'archivio, il film segue Picasso nei quartieri parigini in cui ha abitato, dagli atelier senza riscaldamento degli esordi ai grandi appartamenti borghesi, quelli in cui inizia il successo: un viaggio materiale e intellettuale per comprenderne in maniera più approfondita l’opera e lo spirito.

A guidarci in questo percorso è Mina Kavani, attrice iraniana protagonista di No Bears di Jafar Panahi, regista dissidente vincitore del Premio Speciale della Giuria alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2022. A Parigi Kavani è approdata qualche anno fa, spinta dal bisogno di recitare senza le censure imposte dal regime degli ayatollah. Una scelta difficile nel segno della libertà, che oggi le impedisce di tornare nel suo paese. Come Picasso , che durante il franchismo non ha potuto né voluto rientrare in Spagna, anche lei oggi vive la dolorosa condizione dell'espatriata.

Picasso. Un ribelle a Parigi. Storia di una vita e di un museo sviluppa così un ritratto originale dell’artista, tratteggiandone il carattere contradditorio – assieme generoso e dispotico, fatto di sole e ombra, spesso occultato dietro una maschera – e la duplicità dei comportamenti, anche con le sue molte compagne. Una duplicità che oggi ha acceso un dibattito spinoso: si può separare l'artista dall'uomo? Sullo sfondo emerge sempre la Parigi al tempo di Picasso , una città anch'essa contraddittoria che all'inizio del secolo, proprio quando si sta trasformando in metropoli aperta e moderna, mostra la sua intolleranza e la sua xenofobia verso l'immigrato.


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