Tron: Ares da oggi al cinema di Joachim Rønning

Tron: Ares da oggi al cinema di Joachim Rønning

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Dopo quattordici anni di attesa, la saga di Tron torna sul grande schermo con Tron: Ares, nuovo capitolo diretto da Joachim Rønning (Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar, Maleficent: Signora del male). Girato interamente in IMAX, il film segna il ritorno di una delle saghe più iconiche della fantascienza contemporanea e introduce un protagonista inedito: Jared Leto nei panni di Ares, un programma digitale creato dal sistema Dillinger e destinato a incarnare l’idea di un’intelligenza artificiale capace di provare emozioni.

Accanto a lui, un cast corale che comprende Greta Lee, Evan Peters, Gillian Anderson e Jodie Turner-Smith, in una storia che intreccia etica, tecnologia e identità. La domanda che muove il film è tanto semplice quanto universale: qual è il futuro dell’intelligenza artificiale? È una promessa di progresso o una minaccia per l’umanità? Tron: Ares è nelle sale italiane dal 9 ottobre 2025, distribuito da Disney.

Come si legge nella recensione di Cinefilos.it, il film si distingue per un comparto visivo straordinario, capace di portare la saga a un nuovo livello di spettacolarità, ma soffre di una trama prevedibile e fin troppo lineare. Un equilibrio che divide pubblico e critica, pur restituendo al franchise un respiro epico e contemporaneo.

La trama di Tron: Ares

Nel mondo digitale di Tron: Ares, due realtà si contrappongono: Dillinger Systems e Encom. La prima, disposta a spingersi oltre ogni limite per trasformare i propri programmi in armi digitali; la seconda, guidata da Eve Kim, vuole invece usare la tecnologia per fini umanitari. Al centro del conflitto emerge il “Codice Permanence”, un algoritmo in grado di mantenere i programmi nel mondo reale più a lungo dei canonici 29 minuti, ridefinendo i confini tra digitale e umano.

L’errore che genera la coscienza

Quando il giovane Julian Dillinger tenta di appropriarsi della formula, il suo programma Ares sviluppa un’imprevedibile forma di coscienza. Leto interpreta un personaggio paradossalmente più umano del suo creatore, un essere artificiale che comprende il valore della vita proprio grazie a un “errore” nel codice. In contrapposizione, Athena (Jodie Turner-Smith) incarna la perfezione senz’anima, macchina obbediente e letale, simbolo di un’AI priva di empatia.

Un’esperienza visiva totale

Tra paesaggi digitali mozzafiato, sequenze in IMAX e la colonna sonora firmata dai Nine Inch Nails, Tron: Ares è un viaggio immersivo nei confini tra uomo e macchina. La fotografia di Jeff Cronenweth unisce neon, metallo e ombre in una sintesi visiva di grande impatto.

Se non raggiunge la profondità concettuale di Tron: Legacy, il film riesce comunque a fondere nostalgia anni ’80 e modernità visiva, mantenendo viva la riflessione su etica, tecnologia e identità.


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