La stoccata di Elisa Di Francisca ai giovani di Giffoni: "Imparate ad osare"

Studiava danza classica, poi la pedana è diventata la sua casa. Sotto la maschera ha imparato a governare le emozioni, compresa la rimonta per l'oro olimpico con l'ultima stoccata in una frazione di secondo
Giffoni Film Festival
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Elisa Di Francisca faceva danza classica. Poi la pedana, la scherma, lo sport individuale "che prepara alla vita" le ha regalato la gioia più grande: l'oro olimpico. "Tu sei dentro la maschera che ti protegge il volto. Lì dentro, in quella maschera, devi imparare a governare le emozioni, lacrime comprese, trasformandole in energia positiva. Stavo perdendo di sette stoccate, ma ho vinto l'Olimpiade in una frazione di secondo, rimontando. Ai giovani dico: ricordatevi di osare, fino all'ultimo assalto".

La scherma è Jesi

"C'è stato un signore che ha imparato la scherma nei campi di concentramento e ha dato lezione a quattro ori olimpici. È accaduto a casa mia, a Jesi, cittadina di poco più di 40mila abitanti. Il posto piccolo aiuta più del posto grande: ti fa avere fame, voglia di conquista. Ho tatuaggi che mi ricordano cose della mia vita ma non l'ho fatto con i cinque cerchi. Ce l'ho tatuati nel cuore". La scelta dell'arma e la combinazione con il carattere. "Sciabola e spada sono agli antipodi, attesa e impeto, irruenza - analizza - Il fioretto, che è stata una scelta obbligata, perché a Jesi c'era solo quello, è una via di mezzo, il bersaglio valido è solo il busto. Dunque il carattere del fiorettista è una via di mezzo: agitato che poi tende a calmarsi". Il momento più difficile? "Un anno e mezzo senza scherma. Ero fidanzata, credevo fosse amore vero. Il mio ragazzo era geloso di tutto: non frequentavo più gli amici, non andavo in pedana".

La sorpresa


Nella sala De Masi c'è anche Il saluto di Claudio Gubitosi, ideatore e fondatore del festival. Lui la chiama "incursione". E dice: "Lo sport dà regole, insegna il rispetto. Avevo 17 anni, a 18 ho fatto la mia prima edizione - dice, rispondendo a una domanda di Elisa - sono riuscito a realizzare uno degli eventi più importanti al mondo. Il mio orgoglio è aver reso famosa Giffoni, il mio paese. Il privilegio è stato aver attraversato la mia vita con milioni di ragazzi. A loro ho dato tutto. Qui trovano pensieri e autonomia. Il mondo li tratta sempre come futuro e mai come presente. Ritorniamo ad essere e diventare più umani. Trasmettiamo amore e abbiamo gli occhi del mondo addosso". Maria Francesca consegna a Claudio Gubitosi il pass simbolico di ambassador di Giffoni Sport.


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