Intervista a Cem Bolukbasi-Pilota del Red Bull Racing Esports Team

Prosegue la serie di interviste al mondo esport della Formula 1: tocca oggi al simdriver del Red Bull Esports Racing Team.
Intervista a Cem Bolukbasi-Pilota del Red Bull Racing Esports Team
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Dopo l’intervista al direttore del Red Racing Esports Team, abbiamo intervistato il nuovo pilota del team tedesco, che gioca principalmente su F1 2018 e nel corso della sua carriera ha anche fatto alcuni test con le monoposto della Formula 4 e della Formula 3. Andiamo a conoscerlo meglio.

La scorsa stagione hai vinto il Pro Draft e sei stato scelto dalla Toro Rosso; hai ottenuto la 5° posizione e hai portato la tua squadra alla seconda posizione nelle F1 eSports Series 2018. Che cosa ne pensi di questo risultato?

Gli ultimi due anni sono stati decisamente ottimi. La sezione eSport della F1 ha cambiato il modo in cui vedevamo il sim racing e ci ha dato l’opportunità di farlo in modo professionale. Il campionato è stato un ottimo successo per me personalmente ma molto di più per il team che ha ottenuto il secondo posto. Naturalmente, non è stato perfetto; io penso che possiamo vincere il campionato e questo sarà il nostro obiettivo per questa stagione. Noi ci focalizzeremo su cosa potremmo fare di più per capitalizzare dai nostri errori e imparare da essi.

Ora da Toro Rosso a Red Bull. Che cosa ti aspetti dalla nuova stagione e quali sono i tuoi obiettivi?

L’ambiente nel team è molto professionale. Essere parte di uno dei migliori team della Formula 1 è davvero qualcosa di speciale. Nonostante non è ancora chiaro chi gareggerà per la Toro Rosso e chi per la Red Bull Racing, io farò del mio meglio per ottenere più punti possibili e aiutare la squadra a terminare nelle posizioni più alte del campionato.

Hai fatto vari test con le macchine della Formula 4 e della Formula 3. Ci puoi dare un commento sulla differenza tra il virtuale e il reale?

È molto affascinante notare come i simulatori sono molto vicini alla realtà in questo momento. Quando ho fatto alcuni test con le macchine 2 anni fa, ho fatto molti giri col simulatore per abituarmi alla macchina e pensare che non ho mai guidato prima e questo mi ha dato un grande vantaggio. Decisamente non mi sembrava che fosse la prima volta a guidare su quella pista. D’altra parte, direi che la grande differenza è la sensazione di velocità e la G Force. Andare a 300 chilometri orari su un simulatore è molto diverso da andare con la stessa velocità in una monoposto. Ma non appena ci si abitua il distacco diventa quasi nullo.

Servizio a cura di GEC - Giochi Elettronici Competitivi


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