Pokémon: scendiamo in campo a Galar con Francesco Pardini

Con l’uscita dei nuovi giochi della Pokémon, abbiamo avuto modo di discutere delle novità competitive con Francesco “Alexis” Pardini.
Pokémon: scendiamo in campo a Galar con Francesco Pardini
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Francesco Pardini è uno dei giocatori più anziani e conosciuti nella community competitiva italiana ed internazionale. Vincitore di due Campionati Nazionali Italiani, nel 2011 e nel 2015, Francesco è oggi un content creator con un canale Youtube che vanta oltre 40mila iscritti.

Da quanto tempo giochi a Pokémon? Come ti sei avvicinato alla parte competitiva?

Ho cominciato a giocare a Pokémon nell’ormai lontano 1998, frequentavo ancora le elementari quando le mie due nonne decisero di regalarmi un GameBoy verde acqua con annesso Pokémon Rosso. Da quel momento è stata una passione che non è mai passata e che mi ha portato ad interessarmi di competitivo sin dal 2005, quando al Lucca Comics&Games, allo stand Nintendo, appresi dell’esistenza delle “Effort Values” (EVs) grazie ad un amico, ossia quei particolari valori nascosti in grado di plasmare le statistiche di un Pokémon, alla base della personalizzazione e creazione di un team competitivo.

Quale torneo ricordi con maggior piacere e per quale ragione?

Potrei rispondere a questa domanda con uno dei due nazionali che ho vinto, ma senza ombra di dubbio il mondiale di San Diego del 2011 è il torneo che ricordo con più emozione.
Non solo per il mio “career high”, utilizzando un termine cestistico, visto il settimo posto iridato, ma anche perché è stata la mia prima vera esperienza internazionale, dove ho affrontato e talvolta anche sconfitto mostri sacri di questo gioco. La sensazione di competere con i migliori del mondo è un’emozione che non dimenticherò facilmente.

Che stile di gioco si adatta alla tua persona secondo te?

A me piace vincere alla mia maniera, ossia giocando cose diverse dalla normale moda di utilizzo. Posso quindi definirmi un giocatore da “antimeta” attraverso scelte fantasiose che riescono a farmi divertire arrivando al risultato.
Non sempre mi è andata bene ma posso dire di esserci riuscito in almeno tre grandi appuntamenti e questo mi ha dato un senso di appagamento ancora maggiore.

Qual è stato il lato competitivo che hai apprezzato maggiormente nei vari formati che hai giocato finora e perché?

A parte un paio di formati, quelli più recenti peraltro, ho amato quasi tutti i formati che si sono alternati nel corso delle varie stagioni. Per fare qualche esempio, il VGC11 per la sua staticità strategica. Il VGC13 per la sua possibilità di inventare durante il team building mantenendo comunque un equilibrio di gioco. Il VGC2015, VGC17 e VGC18 invece per la rivoluzione dettata dalle Mega Evoluzioni. Non è un caso che io non abbia menzionato il VGC16 ed il VGC19, a mio parere troppo imprevedibili e con poca manovra per la creatività.

Con l’avvento di Spada e Scudo, cosa ti aspetti dalle lotte competitive del VGC? Quanto sarà importante padroneggiare le “Dynamax”?

Se il buongiorno si vede del mattino siamo potenzialmente alle porte di una nuova primavera per il competitivo Pokémon. La Dynamax, si sta rivelando una meccanica ben bilanciata dopo queste prime settimane, nonostante i timori iniziali riguardante l’imprevedibilità del suo utilizzo. Sarà fondamentale scegliere quale membro della propria squadra Dynamaxare e soprattutto quando. Meglio usarla nei turni iniziali per spingere forte sull’acceleratore oppure dopo per sfruttare un contropiede? La risposta, che non può che essere “dipende”, racchiude l’essenza di quanto l’abilità del giocatore, con questo nuovo formato, sia stata rimessa al centro dell’attenzione.  Ci sarà da divertirsi.

Da queste prime settimane di lotte online, qual è la strategia che pensi debba essere tenuta d’occhio?

Sicuramente non si può scendere virtualmente sul terreno degli stadi di Galar senza aver pensato a come rispondere alla Sand ed alla TrickRoom team di Hatteneree ed Indeedee. Attenzione anche alla potenza distruttrice di Dracovish, nuovo fossile di ottava generazione ed a Whimsicott, in grado di sconvolgere l’ordine delle mosse durante il turno stesso: grande novità del competitivo di ottava generazione.

Con i mondiali di quest’anno a Londra, qual è il tuo obiettivo per questa stagione?

Il mio obiettivo è di strappare quantomeno l’invito ai prossimi mondiali di Londra, poi si vedrà. Il sogno di una vita è vincere la competizione iridata ed indubbiamente partire da un Day2 renderebbe questa impresa più agevole, ma gli impegni della vita quotidiana nonché quello da content creator su YouTube e Twitch per l’allevamento di nuove generazioni di allenatori, fanno si che purtroppo non abbia più il tempo che avevo una volta per potermi preparare al meglio. Ma non mi do per vinto, darò il massimo.

Che consiglio daresti a chi vuole avviarsi verso una carriera competitiva?

Darei lo stesso consiglio che ho dato per anni ai miei piccoli giocatori di Basket: non abbiate paura di sbagliare, né tantomeno di fare qualche brutta figura. Nella vita, come nello sport ed in Pokémon, bisogna buttarsi, avere il coraggio di portare avanti le proprie idee, allenarsi molto, scambiare pareri con altre persone ed infine cercare di migliorarsi senza fretta. Non si può pretendere di diventare fenomeni in poche settimane di gioco, ma si deve sempre dare il massimo tenendo ben presente che il lavoro paga. Sempre.

Servizio a cura di GEC - Giochi Elettronici Competitivi


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