CS:GO: in Australia indagine per scommesse sospette

La prima indagine criminale nel mondo dell’esport arriva dall’Australia e coinvolge alcune personalità dell’ambiente professionistico del noto sparatutto a firma Valve
CS:GO: in Australia indagine per scommesse sospette© Valve
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In questi ultimi anni, il crescente interesse che ha investito il settore degli esport è stato affiancato anche dall’arrivo delle scommesse sugli incontri più importanti. Non c’è poi tanto da stupirsi: se una competizione (qualunque sia la sua natura) riscuote un seguito sempre maggiore, ci sarà sicuramente una fetta di pubblico disposta a puntare su una squadra o la sua avversaria.

Fin qui nulla di strano, se non fosse che, esattamente come nei casi di scommesse truccate che hanno interessato le manifestazioni sportive tradizionali, una piccolissima parte degli atleti direttamente interessati cercano di sfruttare il sistema per un ritorno economico personale.

È il caso di sei australiani accusati dalle autorità di aver riscosso scommesse per un totale di circa 30.000 dollari in diversi incontri avvenuti durante l’ESEA – Mountain Dew League 2019 di Counter-Strike: Global Offensive. L’indagine ha riguardato anche presunti rapporti fra la criminalità organizzata e un team degli Overwatch Contenders con base in Australia, che al momento rimane anonimo. Gli imputati rischiano adesso fino a dieci anni di detenzione.

Non è la prima volta che la minaccia dell’organizzazione a tavolino di incontri esport incombe su questa nuova industria in crescita, ma il processo che dovrà fare chiarezza sugli avvenimenti sarà il primo della sua storia. La speranza è che l’universo degli sport elettronici riesca in futuro a tenersi ben lontana da ulteriori scandali di tale portata, i quali minano la credibilità di un settore dal potenziale notevole.

 


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