IEM Katowice, non solo esports: anche storie di pace

Nella cittadina polacca è andato in scena uno dei più importanti eventi mondiali di gaming con l’italiano Reynor che ha sfiorato il bis.
IEM Katowice, non solo esports: anche storie di pace© ESL
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Quando S1mple è salito sullo spettacolare palco montato nella Spodek Arena di Katowice per raccontare la sedicesima edizione degli Intel Extreme Masters, l’atmosfera festosa dei 12000 fan intervenuti da tutta Europa è subito cambiata. Oleksandr Kostyliev, questo il nome all’anagrafe di uno dei migliori giocatori di Counter-Strike: GO della sua generazione, è ucraino. Il suo discorso, proferito prima di una importante partita, parla della situazione nella sua amata patria: 24 anni, una carriera stellare alle spalle in un titolo che simula azioni tra terroristi e forze armate. Eppure tutto ciò non gli ha impedito di ergersi a leader mentre si commuoveva e parlava di pace tra popoli.

Esports è integrazione

I NAVI, il team in cui milita, è composto da un suo connazionale e 3 ragazzi russi. Sono i suoi fratelli e amici, li definisce così, ed è incredibile vedere quanto questo sia vero. Si stringono in un abbraccio, il pubblico a quel punto può di nuovo applaudire e prepararsi allo spettacolo di Katowice: poco importa che i NAVI vincano o perdano quella partita, ciò che è importante sono le storie che quel palco continua a raccontare anno dopo anno, storie di successi e fallimenti, di rivalità e confronti. Ma soprattutto storie di uomini e donne capaci di mandare alla community messaggi importanti.

La finale di CS:GO

Storie come quella di m0NESY, appena sedici anni e già impiegato in una della migliori org del mondo, i G2. A tutti gli osservatori sembra un vero e proprio Cristiano Ronaldo per il gioco Valve, un predestinato. Con il suo AWP porta a termine azioni mai viste ad una velocità effettivamente poco umana. La finale è proprio tra la sua squadra e il Faze Clan che segnerà un nuovo record nella storia di Twitch: è la partita di CSGO più vista al di fuori di un torneo Major. La rivalità tra i due team è accesa, soprattutto perché nei G2 c’è anche Niko, importante ex dei Faze che ritrova l’amico di una vita e stratega Karrigan. Vincerà quest’ultimo prendendosi una rivincita epica: la squadra era sul punto di sciogliersi ed ha addirittura giocato la finale con una riserva a causa del COVID. A loro vanno i 400.000$ di montepremi e la sicurezza di aver scritto la storia di questo esport.

L'impresa sfiorata

Katowice non è solo sinonimo di Counter Strike ma anche di Starcraft II, la specialità nella quale un anno fa, in piena pandemia e giocando da casa, Riccardo “Reynor” Romiti aveva trionfato diventando il primo non coreano della storia a vincere il trofeo. Anche dal palco dello strategico Blizzard, comunque, c’è una rivalità storica da raccontare. Dopo essere riuscito infatti a tornare in finale disputando un torneo fatto di rimonte clamorose, Reynor incontra Serral, il finlandese che gli ha sempre rubato la scena, almeno fino a 365 giorni fa. La finale è accesissima ma purtroppo si concluderà con la vittoria di quest’ultimo all’ultimissima mappa. Romiti, non ancora ventenne, ha comunque partecipato alla prima finale dove non erano presenti cyber atleti provenienti dalla Corea del Sud dell’Intel Extreme Masters. La vittoria non è arrivata per un soffio ma il giocatore toscano, appartenente al team Qlash, saprà sicuramente consolarsi con i 76000$ del secondo posto e con la consapevolezza di essere sempre lì, tra i migliori del mondo, raccontando l’ennesima incredibile storia di esports.


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