Esports e musica: parola a Thomas De Gasperi tra Zero Assoluto e Mkers

Dalla carriera di cantante e di speaker radiofonico a fondatore di un organizzazione gaming.
Esports e musica: parola a Thomas De Gasperi tra Zero Assoluto e Mkers
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La musica, sempre centrale nei suoi progetti, e l’esports. Due mondi apparentemente agli antipodi, ma che hanno un unico comune denominatore: Thomas De Gasperi. Cantante degli Zero Assoluto e Presidente di Mkers, organizzazione italiana che sta cercando di ampliare il proprio raggio d'azione con ottimi risultati.

Thomas, partiamo dalla notizia più fresca: la gaming house. Un investimento necessario per spingere sempre più in alto l'asticella delle vostre ambizioni?

“La Gaming House rappresenta un fiore all’occhiello. Non solo per noi di Mkers, ma spero per tutto il settore italiano. La sua realizzazione ha richiesto molto tempo perché non volevamo scendere a compromessi nel concretizzare la nostra visione, quella di creare un luogo di eccellenza nel centro di Roma, la nostra città. Abbiamo capito di aver raggiunto l'obiettivo quando Mercedes-Benz Italia ha sposato il progetto”.

In questi giorni, intanto, è andato in scena l’Esport Summit. Qual è il bilancio dell’evento?

“Il bilancio dell'evento è molto positivo. L’Esport Summit, infatti, rappresenta il tentativo di dar voce a un sistema che ha necessità di strutturarsi e per noi è fondamentale che lo faccia ad un certo livello con concretezza. Non a caso era rivolto principalmente agli addetti ai lavori e alle aziende, con un fitto programma e molti ospiti internazionali. Il riscontro dalle istituzioni, inoltre, è stato particolarmente incisivo. Siamo sicuri che sia l'inizio di un dialogo produttivo per tutti.

Hai l'impressione che la gente faccia meno fatica oggi a comprendere il mondo esports?

“Sicuramente il tema esports si è sdoganato. La percezione è cambiata sensibilmente: in parte grazie ad alcuni eventi mainstream, in parte perché il fenomeno del gaming competitivo ha di fatto rivoluzionato il mondo dell’intrattenimento e sta superando i numeri dei vecchi media”.

Dove nasce l'idea di investire nell’esports e in Mkers?

“L’idea di Mkers è arrivata come un’intuizione. Ovviamente dall’intuizione ad oggi sono passati anni di lavoro e di costante studio, oltre al supporto di investitori lungimiranti. Un aspetto che definirei fondamentale”.

Riesci a far coesistere due ambienti quasi agli antipodi come esports e musica. Quali sono i segreti?

“A mio modo di vedere esports e musica sembrano agli antipodi, ma non lo sono del tutto. Nel mio caso simboleggiano due forti passioni che muovono le stesse corde e mi piacerebbe che queste due realtà entrassero maggiormente in contatto”.

Un curriculum niente male su Rainbow Six. Il quintetto ha partecipato al Six Invitational, l’evento competitivo più importante del titolo di Ubisoft. Siete soddisfatti?

“In Mkers siamo molto soddisfatti del percorso su Rainbow Six Siege. Non dobbiamo dimenticarci che quello che i ragazzi sono riusciti a creare è semplicemente incredibile, non soltanto per gli straordinari risultati raggiunti, ma anche per come sono riusciti a coinvolgere la community. È stato un po’ Il sogno italiano.

Quali sono, invece, i piani di Mkers per il futuro?

“I piani per il futuro sono molteplici: in primis vogliamo rafforzare gli asset che in questo periodo abbiamo costruito. Si è spesso portati a pensare al prossimo step senza puntare al consolidamento di quello che già si ha. Oltre a questo, abbiamo due ulteriori obiettivi: il processo di internazionalizzazione di Mkers, elemento essenziale per l'evoluzione e la crescita della nostra realtà, e una maggiore attenzione verso la nostra fan base”.


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