League of Legends: quale futuro per le skin?

Con 1300 oltre skins, League of Legends ne ha davvero per tutti i gusti.
League of Legends: quale futuro per le skin?
7 min

Thomas Randby, Lead Concept Artist della Personalization Initiative di League of Legends, ci ha raccontato in un'intervista realizzata durante i Worlds 2022 come le skin di League of Legends stanno facendo passi da gigante grazie al lavoro incessante che esiste dietro le quinte. Randby ha anche condiviso le sue speranze per il futuro delle collaborazioni con artisti e brand su nuove skin e universi alternativi in Runeterra.

In passato Randby lavorato a progetti come l’update di Evelynn, Urgot e Galio, e gli universi alternativi di Spirit Blossom, Star Guardian, Cafè Cuties e molti altri ancora.

Le nuove tecnologie

Negli ultimi anni le tecnologie usate per creare skin si sono evolute ed ora è possibile portare sulla Landa degli Evocatori consistenze e colori nuovi. C'è qualcosa che non abbiamo ancora visto e che ti piacerebbe molto creare per i giocatori?

Sì, assolutamente. Credo che la tecnologia sia in continua evoluzione e League è un gioco ormai datata, ma credo che abbiamo fatto un sacco di lavoro dietro le quinte per rinfrescare le cose. Penso che Fright Night sia un ottimo esempio molto recente, e qualcosa di cui eravamo davvero entusiasti internamente. È un'estetica che non avevamo mai esplorato prima. Si ispira molto alle immagini in stop motion, c'è una sorta di texture a matita in continuo movimento sulle skin.

Eravamo molto soddisfatti del prodotto finale e davvero entusiasti di vedere come potevamo esplorare e superare i limiti di ciò che eravamo in grado di realizzare visivamente. Penso che fino a quel momento, anche se lavoriamo in tanti generi diversi e le immagini sono così sorprendentemente diverse da un tema all'altro, sono tutte rese con uno stile pittorico simile, quasi come un quadro vivente.

Se si considera il modo in cui ci avviciniamo fondamentalmente alle immagini e alla nostra sensibilità per quanto riguarda il design di Fright Night, credo che siamo stati in grado di superare i limiti di ciò che siamo riusciti a realizzare prima di quel momento. E gran parte di questo è dovuto ai passi che abbiamo fatto dietro le quinte per evolvere la tecnologia e permetterci di esplorare questi diversi spazi visivi.

Non posso quindi parlare di qualcosa in particolare che potremo esplorare in futuro, ma credo che questo sia un ottimo esempio dei modi in cui recentemente siamo stati in grado di spingere i confini di ciò che siamo in grado di realizzare visivamente nel gioco.

Zelda su League of Legends?

Parlando di futuro e di future possibilità, c'è qualche artista o da qualche brand in particolare con cui ti piacerebbe che League collaborasse per una nuova skin line?

A titolo personale, amo Zelda. È la mia prima scelta. Adoro l'estetica classica e colorata. Quindi, se dovessi scegliere qualcosa, probabilmente sarebbe quello.

In passato abbiamo avuto diverse collaborazioni interessanti. La collaborazione con Louis Vuitton del 2019 penso sia stata davvero entusiasmante. Come per tutte le nostre partnership e collaborazioni, anche le collaborazioni con brand hanno come obiettivo l’andare oltre il mondo del gioco per offrire ai giocatori un'esperienza più profonda e coinvolgente. Anche a chi non ha mai avuto la possibilità di interagire con il gioco stesso.

Sono sicuro che molte persone hanno visto l'abbigliamento del merchandising Louis Vuitton, le immagini e lo spettacolo che hanno circondato quella collaborazione. E lo stesso vale per la collaborazione con Lil Nas X tra la cerimonia di apertura e l'inno dei mondiali di quest’anno. Anche solo sentirlo alla radio è un'esperienza molto emozionante. E con il tema di Arcane degli Imagine Dragons è stato più o meno lo stesso. 

Le possibilità che abbiamo di ampliare l'esperienza e di raggiungere potenziali fan che potrebbero non aver ancora avuto la possibilità di sperimentare l'IP, per incontrarli dove si trovano al di fuori del solo Summoner's Rift, sono davvero, davvero eccitanti per me. Personalmente, quindi, non vedo l'ora di collaborare con i futuri artisti.

Consideriamo K'Sante, il campione era già in fase di sviluppo da un bel po' di tempo, da circa nove mesi a un anno prima che la collaborazione con Nas fosse anche solo un barlume di idea. E ci siamo trovati in questa sorta di relazione perfetta tra il personaggio, la skin, Nas come artista e ciò che incarna e ciò che vende e ritrae nel suo lavoro. E ha funzionato alla perfezione, adattandosi perfettamente a ciò che stavamo cercando di trasmettere con i Worlds e K'Sante.

Quindi, tutte le collaborazioni che prenderemo in considerazione in futuro avranno come priorità l'esperienza del giocatore, assicurandoci che alla fine della giornata il prodotto e le esperienze che stiamo creando siano davvero uniche e innate in League of Legends.

Quali collaborazioni nel futuro?

Credi ci sarà mai la possibilità di lavorare con un altro publisher per una linea di skin come avete fatto ad esempio con Fortnite?

Non credo che vogliamo precluderci alcuna opportunità. Quella collaborazione è stata davvero entusiasmante. Non avevo idea di cosa stesse succedendo. Un giorno mi sono collegato a Fortnite e ho pensato: "Oh mio Dio! Cosa sta succedendo?” Quindi sì, mi piacerebbe vedere più opportunità. Se mai ci fosse la possibilità di collaborare nel modo in cui facciamo attraverso Riot Forge, ho moltissimi designer o sviluppatori che mi vengono in mente e con cui mi piacerebbe impegnarmi in ogni sorta di attività diversa, non solo con l'ip di base, ma anche con i nostri universi di skin e altro.

Anche questo è un aspetto davvero entusiasmante: abbiamo questo fantastico mondo narrativo canon del mondo di Runeterra in cui i personaggi esistono tutti come se stessi, ma quando produciamo contenuti per le skin cerchiamo di scavare più in profondità di come abbiamo fatto, per esempio, con le prime due skin di Ashe. Penso che stiamo cercando di assicurarci di creare esperienze narrative davvero complete per i giocatori, ma credo che il metagame di Star Guardian sia un ottimo esempio recente e un modo per ricontestualizzare le identità dei personaggi in nuovi ed entusiasmanti universi alternativi. 

Ci sono aspetti base di un campione che devono essere riportati in ogni skin, ma poi tradurre questi tratti fondamentali in nuove identità somatiche è la parte più divertente, e per me davvero emozionante.

Potete leggere l'intervista completa su Esportsmag.it a cura di Cecilia Ciocchetti


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