Foamstars doveva osare di più: la recensione dello sparatutto Square Enix

Foamstars ha delle ottime idee dalla sua ma una serie di cattive decisioni ne diminuiscono il potenziale.
Foamstars doveva osare di più: la recensione dello sparatutto Square Enix
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Se avete il Playstation Plus potreste esservi imbattuti in Foamstars, uno sparatutto a base di shciuma che per certi versi ricorda Splatoon e per altri un arena shooter. É gratis questo mese per i possessori dell'abbonemento PlayStation dove Square Enix lo ha rilasciato in esclusiva. Se siete alla ricerca di un qualcosa di intrinsecamente diverso da quello a cui siete abituati nel mondo degli sparatutto, il nostro consiglio è di provare il tutorial e una singola partita perché questo gioco ha del potenziale. Purtroppo, però, l'esperienza a base di bolle e surf ha fatto delle scelte in fatto di design che non capiamo e che allontaneranno ben presto la maggior parte di coloro che proveranno Foamstars.

Foamstars: la recensione di un successo a metà

Foamstars è ambientato a Bath Vegas, una città dall'ispirazione piuttosto chiara dove si tiene un torneo tra individui speciali che si combattono a colpi di schiuma per incoronare il più bravo duellante con le bolle al mondo. Questi concorrenti sono gli otto eroi di lancio del gioco e hanno ciascuno un'arma con fuoco primario, due abilità speciali e una ultimate, tutte con l'obiettivo di riempire la mappa e gli avversari di schiuma. C'è tutto uno strano  lessico per non dire che i concorrenti fanno delle uccisioni sui loro avversari, crediamo per un eventuale futuro competitivo assolutamente a prova di sponsor conservatore, ma il risultato per l'utente finale è che l'atmosfera bollicinosa potrebbe iniziare a stufare rapidamente.

L'elemento più interessante è, senza dubbio, il fatto che sia possibile costruire con la schiuma: al contrario della vernice di Splatoon, la Foam di Foamstars si impila creando colline e valli e persino rampe su cui surfare. Proprio come in Splatoon, infatti, sulla propria schiuma si può andare più veloci grazie alla tavola da surf che tutti i concorrenti hanno a disposizione. Questa meccanica, poi, è l'unico modo di confermare un'uccisione o salvare un compagno di squadra. Sparando schiuma a un nemico, infatti, inizierete a ricoprirlo fino renderlo una palla impossibilitata a muoversi. Per eliminarlo dovrete colpirlo con la tavola da surf, colpendo un alleato imprigionato nella schiuma, invece, lo salverete.

Foamstars: la recensione di un successo a metà

Le modalità disponibili a rotazione (una scelta davvero strana che impedisce a chi si appassiona di continuare a giocare a ciò che le piace) non sono nulla di originale mentre le missioni PvE sono una modalità orda contro nemici giganti che però nella sua follia ci ha fatto divertire. Dove siamo rimasti davvero stupiti è nella costruzione del mondo di gioco che ha fatto Square Enix e nell'impegno che è stato fatto dal punto di vista estetico. Lo stile anime misto techno che usa questo gioco fa venire voglia di interagirci così come l'estetica a metà tra anime e cell shading. Il problema è che troppe cose sembrano fatte di fretta in questo gioco.

Ad una narrativa sorprendentemente stratificata per un titolo simil free to play, non corrisponde una profondità nel roster dei personaggi che risultano banali nella loro identità e nel loro equipaggiamento. A una cura per l'estetica del mondo di gioco e delle location non corrisponde una cura nella realizzazione delle mappe PvP e soprattutto PvE. É come se questo gioco avesse cambiato direzione a un certo punto per trasformarsi nel tentativo di realizzazione di un live service redditizio. É bello da vedere, non tanto da giocare, è intrigante da scoprire, non tanto da approfondire e se c'è una scintilla di divertimento e di buone idee nel mezzo dell'azione tra montagne di schiuma e surfate omicide, tutto si spegne quando la partita si arena perché la modalità di gioco non è un granché o l'eroe che avete scelto non riesce a combinare nulla contro gli avversari.

Foamstars: la recensione di un successo a metà

Foamstars doveva uscire a prezzo pieno, più rifinito e senza il mare di microtransazioni che si ritrova per potersi ritagliare una palusibile nicchia di giocatori disposti anche a interagire con il suo lato competitivo su una scala globale. Allo stato attuale, purtroppo, è divertente per farsi due risate se avete l'abbonamento PlayStation Plus e poco altro.

-di Riccardo Lichene


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