Arcane, Martial Andre: “Abbiamo una platea enorme, superati i nostri limiti”

A Lucca abbiamo intervistato dal vivo Martial Andre, direttore di Arcane
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Tagsarcane

La seconda stagione di Arcane è già arrivata su Netflix il 9 novembre. Martial Andre, Animation Supervisor di Fortiche Productions, ha condiviso dettagli, informazioni e sfide sul lavoro affrontato per uno dei TV show più apprezzati degli ultimi anni che si ispira a un colosso dei videogiochi come League of Legends. Ecco le sue parole.

Come hai affrontato il successo della prima stagione di Arcane nella realizzazione della seconda?

“In realtà abbiamo iniziato a lavorare alla seconda stagione ben prima dell’uscita della prima, molti mesi prima. Quando abbiamo visto il riscontro del pubblico ci siamo detti: ‘Wow, abbiamo raggiunto un pubblico enorme’. Ovviamente, quando sono arrivati i riscontri, la pressione si è fatta sentire: sapevamo di avere una platea enorme e di dover superare i nostri stessi limiti”.

Quali sono le forze trainanti di questa seconda stagione, sia in termini di emozioni sia per quanto riguarda l’evoluzione dei personaggi?

“Se hai amato la prima stagione, apprezzerai la seconda, anche se non stiamo usando esattamente gli stessi ingredienti. Siamo fedeli alla prima stagione: i personaggi rimangono il centro della storia. Ovviamente li vedrete vivere nuove esperienze”.

Quali lezioni importanti ha appreso Fortiche durante la realizzazione di queste due stagioni?

“Arcane ha contribuito a costruire l’identità di Fortiche, che da studio di 10 persone è cresciuto fino a diventare una realtà con 450 dipendenti. Abbiamo dovuto ampliare gli uffici e creare una struttura per gestire progetti di questa portata, organizzando pipeline e team in modo nuovo. Ogni reparto ha acquisito una struttura solida e Arcane è stato una sfida continua”.

Gli ambienti di questa stagione sembrano essere più cupi anche a Piltover. Come mai questo cambio di tono nell’universo di Arcane?

“È la storia che ci ha portati a questa evoluzione. Nella prima stagione, già dal primo all’ultimo episodio si percepisce un tono più oscuro. Seguire l’arco narrativo di Vi e Jinx è stato emotivamente intenso”.

Ultima domanda: quanto si gioca a League of Legends in studio? E tu giochi?

“Abbiamo molti fan del gioco in studio, persone che partecipano ai Worlds. Sono loro a portarci i retroscena di ogni personaggio e i dettagli della lore. È un ciclo virtuoso che arricchisce la produzione e a volte organizzano dei tornei tra di loro. C’è un ottimo equilibrio tra chi gioca e chi no, ognuno contribuisce in qualche modo”.


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