PG Nationals da sold-out: la lan di PG Esports è stata un successo

Il tournament organizer ha riportato le finali del PG Nationals con squadre e pubblico dal vivo dopo quattro anni registrando il tutto esaurito
PG Nationals da sold-out: la lan di PG Esports è stata un successo
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L’era Covid è definitavamente finita, almeno per l’esports italiano. Nonostante gli eventi competitivi dal vivo fossero già ritornati da diverso tempo, incluso lo stesso League of Legends, mancava ancora all’appello la finale del PG Nationals, il campionato italiano ufficiale del moba targato Riot Games. Una finale che il 5 agosto PG Esports ha portato allo Spazio Filippetti a Milano, registrando il sold-out.

Un evento per la community

L’intento primario di PG Esports era quello di creare un evento per la community di appassionati di League of Legends, che la coinvolgesse e la facesse sentire protagonista. Un intento riuscito alla perfezione con oltre 200 persone presenti alla finale del campionato che ha visto sfidarsi Macko e Dsyre, due delle organizzazioni più seguite in Italia. D’altronde una finale dal vivo con pubblico e squadre mancava dall’estate 2019, quando i Campus Party Sparks vinsero il loro secondo titolo sugli Outplayed. A dimostrazione di quanto tempo sia passato, i Macko Esports erano alla loro sesta finale su sei partecipazioni al campionato ma era la prima in assoluto disputata dal vivo. Così come è stata la prima volta che hanno alzato il trofeo non in differita ma subito dopo la fine del match davanti ai propri tifosi. Durante la partita, terminata 3-1 per i Macko contro i Dsyre, i tifosi dell’una e dell’altra “ala” dell’arena si sono comportate da vere curve da stadio, esultando a ogni azione a vantaggio della propria squadra. Uno spettacolo continuo di quattro ore, tra colpi di scena e comeback improvvisi.

Le sfide organizzative

A margine della finale Livia Braccini, product owner del PG Nationals per PG Esports, ha avuto modo di raccontare anche le difficoltà legate a organizzare un evento di questo tipo. “Nel caso della finale del PG Nationals le sfide principali sono state quelle della sostenibilità e del periodo. Per sostenibilità intendo che volevamo fortemente realizzare un bell’evento sia per i team che per la community che rispettasse una certa qualità di produzione, ma al contempo non potevamo perdere di vista i costi che in questo ambito possono sfuggire facilmente di mano e questo avrebbe reso il campionato non sostenibile a livello economico. La seconda riguarda il calendario che viene stabilito ad inizio anno da Riot games per tutte le ERL e che fa sì che la finale cada per l’Italia in un momento non ideale perché molte attività sono chiuse per ferie. Questo ha rappresentato una sfida organizzativa molto grande nel trovare location e fornitori disponibili”.

Abbattere le barriere

Al di là dello spettacolo offerto, qual è il bilancio a conclusione della finale? “La cosa più bella è stata vedere come tutti gli attori coinvolti remassero nella stessa direzione per tornare a celebrare una LAN tutti insieme. Il mondo degli Esports ha una forte componente digitale che ha pro e contro, abbatte sicuramente le barriere da un lato ma dall’altro realizzare un campionato interamente in digitale può portare a una sensazione di distacco tra le realtà coinvolte. Il fatto che fossimo tutti lì con un obiettivo ben preciso e che tutti abbiano messo il massimo impegno e abbiano fatto la loro parte, pubblico compreso, è stato bello, direi quasi terapeutico, per tutti. Sicuramente è stato un evento riuscito ma siamo comunque già in fase di raccolta feedback per poterci migliorare sempre di più”.


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