F1, Gp Monza in pericolo: non ci sono i soldi

Ecclestone non si fida delle garanzie fornite dalla società Sias (20 milioni all’anno) per avere il GP d’Italia anche dopo il 2016
F1, Gp Monza in pericolo: non ci sono i soldi© Action Images / Reuters
Fulvio Solms
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MONTECARLO - E’ lunga, difficile e dagli esiti non scontati la trattativa con Bernie Ecclestone per mantenere il Gran Premio d’Italia a Monza dopo il 2016, scadenza naturale del contratto in vigore.

Oggi il presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani, ha parlato in mattinata con Bernie (definendolo «solo un incontro tra amici», mentre la discussione ha avuto Monza come unico argomento) e nel pomeriggio con Jean Todt, presidente Fia, che non molto può fare, né vuole.

Il problema economico verte su due fronti: una tranche di circa 20 milioni di euro all’anno per continuare ad avere la gara, e questi dovrebbero uscire dalla Sias, società di gestione del circuito. Il problema è che oggi Sias non è in grado di generare questa cifra con il suo piano industriale, ma è pronta a presentare garanzie di cui però Bernie non si fida. Questo è il nodo, non facilmente scioglibile.

«Non saprei dire se ora il semaforo sia verde o rosso - ha detto Sticchi Damiani - perché al momento manca proprio la luce...».

Altro problema, più facilmente risolvibile, sono altri 20 milioni una tantum che la Regione Lombardia è pronta a stanziare per l’ammodernamento delle strutture: si attende una legge ad hoc che consenta la defiscalizzazione della spesa.

E se Monza non fosse in grado di tenere il gran premio, potrebbe entrare in ballo il Mugello? «Monza è di gran lunga la nostra opzione A - ha detto Sticchi Damiani - Lì dal 1922 a oggi è stata scritta la storia del nostro automobilismo. Comunque sono il presidente dell’Aci Italia, e prima di toglierci il GP d’Italia dovranno passare sul mio corpo».

 


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