F.1: team in disaccordo, potere a Todt ed Ecclestone?

Squadre distanti su tutti i temi sul tavolo per stabilire le novità del 2017. E' tardi e la Federazione Internazionale potrebbe legiferare d'autorità
F.1: team in disaccordo, potere a Todt ed Ecclestone?© Getty
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Quali saranno le conseguenze del disaccordo perenne tra le squadre, che riunite a Londra non hanno raggiunto alcuna intesa in vista del 2017 né hanno limato le distanze sui temi in agenda e cioè costo dei motori, aerodinamica, nuove gomme larghe, protezione superiore degli abitacoli? Di certo non ne escono rafforzate mentre, al contrario, cercando di tirare acqua al proprio mulino danno a Jean Todt e Bernie Ecclestone una formidabile occasione per legiferare d’autorità.

 

I due rappresentanti del potere sportivo ed economico, infatti, avevano invitato i team di Formula 1 a raggiungere una proposta condivisa entro metà gennaio e di esporla entro la fine del mese, in modo che le modifiche potessero essere approvate dal Consiglio Mondiale Fia entro fine febbraio. Una scadenza anche piuttosto ravvicinata al 2017, tenendo conto del lungo lavoro che attende i progettisti, soprattutto in presenza di profonde novità tecniche.

 

In realtà non si riesce a trovare la quadra sulle parti delle power unit da stardardizzare, in modo da far calare i costi di produzione e, dal 2018, quelli delle forniture da 20-25 a 10-12 milioni di euro. L’elettronica delle power unit di Ferrari e Mercedes, tra l’altro, risponde a filosofie opposte, per cui le proposte dell’una sono praticamente incompatibili con le esigenze dell’altra.


Sulla nuova aerodinamica del 2017 - già in predicato di slittare al 2018 - c’era un raccordo tra otto squadre, ma la Red Bull ha rotto il fronte sostenendo che ali più grandi e gomme più larghe renderanno ancor più difficoltosi i sorpassi, con un risultato opposto a quello che si cerca.


Per l’abitacolo di sicurezza ogni costruttore spinge per una sua soluzione, mentre tutti sembrano d’accordo solo su un punto: non dare la disponibilità per i test di gomme indispensabili alla Pirelli per creare le nuove coperture più larghe, competitive nel rispetto della sicurezza.


Ora la palla sembra nelle mani della Federazione Internazionale dell’Auto.


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