Baku, la Formula Uno arriva in Azerbaigian

Alla scoperta dell'ultima scommessa di Ecclestone: il circuito cittadino che a giugno ospiterà uno dei 21 Gp mondiali
Baku, la Formula Uno arriva in Azerbaigian
Daniele Liberati
5 min

BAKU (AZERBAIGIAN) - Fischia il vento sul lungomare di Baku (il nome deriva non a caso dalla parola araba Badu-kube, città dove soffia il vento) e da quest'anno si sentià anche il rombo della Formula Uno. Di passaggio dall'Europa all'India e alla Cina, tra grattacieli che si illuminano al tramonto, maestosi palazzi del boom petrolifero di un secolo fa e la città vecchia cinta da mura e dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO, la capitale dell'Azerbaigian rappresenta l'ultima scommessa di Bernie Ecclestone. Dopo Baharain, Cina, Singapore, India e Corea del Sud, questa volta l'inossidabile partron del Circus ha percepito l'odore dei soldi fin quaggiù, nel Caucaso. E non si è fatto pregare. Che questa scelta possa significare un nuovo smacco alla vecchia Europa, al quasi ottantacinquenne inglese poco importa. E pazienza se l'Italia, già senza Imola dal 2006, non abbia ancora firmato il rinnovo per Monza.

VOLONTA' - Il presidente dell'Azerbaigian Ilham Alieyev, la stessa persona che lo scorso giugno non ha badato a spese per i Giochi Europei (alcuni analisti parlano di 3,5 miliardi di euro investiti, altri addirittura di 7), ha voluto a tutti i costi il Gran Premio di F.1 ed è pronto anche ad appoggiare chi fosse interessato a costruire un team azero o comunque sponsorizzato dal Paese. «Questo evento è molto importante per inserirci nella mappa sportiva mondiale e per attirare l'interesse dei giovani. Siamo una nazione che ama lo sport, con una popolazione molto giovane. Il 66% delle persone che vivono in Azerbaigian è sotto i 55 anni. Per i ragazzi, oltre ai concerti delle grandi star, questi eventi sportivi sono l'attrazione principale. Grazie a Ecclestone per la sua presenza e il suo aiuto, siamo tutti entusiasti. La nostra collocazione, a cavallo tra Europa dell'est e Asia occidentale, è una nuova frontiera per la Formula 1», ha dichiarato il Ministro dei Giovani e dello Sport Azad Rahimov. E così, dopo Donington, Jerez, Nurburgring e Valencia (ultima edizione nel 2012), ecco riapparire quindi il Gran Premio d'Europa.

IL CIRCUITO - Baku, che ha già ospitato una prova della Blancspain Sprint Series, corsa che ha l'approvazione della FIA, presenta un circuito cittadino di notevole impatto. Nel calendario del Mondiale 2016 la gara è prevista per il 19 giugno, si correrà di giorno, ma per le successive edizioni (l'accordo con Ecclestone è di quattro anni, più un'opzione per altri cinque) c’è la possibilità che si svolga di sera. Costo stimato? Per il primo anno tra i 60 e i 75 milioni di euro. Il tracciato di 6.007 metri, disegnato da Hermann Tilke, l'architetto tedesco che ha progettato i circuiti di mezzo mondo (da Sepang a Sochi, passando per il Baharain, Singapore e Abu Dhabi), si correrà per 51 giri in senso antiorario e avrà 20 curve. Dopo il via sul lungomare, subito le prime quattro curve ad angolo retto (tre verso destra, poi l'ultima a sinistra), un breve rettilineo e un tornante fino alla città vecchia. Qui la scenografia è di grande effetto, perchè le monoposto seguiranno tutto il perimetro del nucleo storico cittadino tra mura merlate, minareti di pietra, caravanserragli e la celebre Torre rotta del 1079, bombardata dalle navi russe tre secoli fa.

VELOCITA' - Dopo aver lasciato a sinistra la Torre della Vergine, la principale icona architettonica di Baku che dai suoi ventinove metri di altezza offre un panorama unico sul Mar Caspio, il circuito arriverà sul lungomare. Un rettilineo di 2,2 chilometri (dove ci saranno anche i box) che porta alla zona del traguardo e che permetterà di toccare i 340 km/h. Secondo Chingiz Mehdiyev, a capo dell'organizzazione del Gran Premio, sarà la velocità massima raggiunta nelle gare inserite nel prossimo calendario. «Stiamo lavorando e dopo l'omologazione abbiamo iniziato a costruire. Ci sono alcune opere che devono essere fatte perchè la gara sarà dentro la città e deve essere tutto pronto in anticipo. Credo che sarà semplicemente fantastica. Le auto passeranno vicino al mare, è una pista unica. Sarà una delle gare più belle del mondo». A due ore di macchina da villaggi rurali senza tempo, con le montagne del Caucaso sullo sfondo, le luci verdi del nuovo Gran Premio d'Europa sono pronte ad accendersi. Le vie dei petrolio, si sa, sono infinite. Anche se il prezzo cala ogni giorno di più.


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