F1: Addio a Guy Edwards, ma è una fake news

Smentita la morte del driver britannico che nel 1976 strappò via Lauda dalle fiamme della sua Ferrari al Nurburgring
F1: Addio a Guy Edwards, ma è una fake news© ANSA
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ROMA - Il mondo della Formula 1 e dei motori dice addio a Guy Edwards. Sì, ma solo per qualche ora. La testata Autosport, che aveva annunciato la sua scomparsa questa mattina, ha corretto il tiro. Edwards era stato dato per morto, ma un suo collega, leggendo la news, è andato a verificare di persona nella sua abitazione, trovandolo vivo e vegeto. Per sua fortuna, quindi si è trattato solo di una fake news. Vale comunque la pena ricordare il suo curriculum in Formula 1, dove viene ricordato più per il suo coraggio che per le sue prestazioni: ha disputato solo 11 Gp, senza collezionare alcun punto, ma è passato alla storia perché fu lui, al Nurburgring durante il Gp di Germania del 1976, assieme ad Arturo Merzario, Harald Ertl e Brett Lunger a strappare via Niki Lauda dalla sua Ferrari in fiamme dopo l’incidente, salvandogli la vita. Proprio per questo Edwards ricevette la Queen’s Gallantry Medal, onorificenza che la Regina d’Inghilterra concede a chi si distingue per gesti eroici.

SPONSOR A Edwards, inoltre, viene riconosciuta un’altra grande capacità. Quella di saper attirare come nessun altro gli sponsor nel mondo del Motorsport. Fu tra i primi a capire le grandi potenzialità delle competizioni a motore, riuscendo a strappare corposi ingaggi sponsorizzazioni. Proprio sull’arte di reperire fondi per finanziare le carriere sportive, Edwards ha scritto anche un libro dal titolo eloquente: “Sponsorship and the world of motor racing”. Nel riportare la correzione sulla news, Autosport ha chiesto scusa a lui e alla sua famiglia, augurandogli il meglio per il futuro

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