Ayrton Senna, un mito immortale che oggi avrebbe compiuto 60 anni

Il 21 marzo 1960 nasceva il campione brasiliano della Formula 1, scomparso a Imola nel 1994: è stato il mago della pioggia e delle qualifiche, vincitore di tre mondiali e grande rivale di Prost
Ayrton Senna, un mito immortale che oggi avrebbe compiuto 60 anni© LaPresse
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ROMA – Veloce, passionale, intelligente, campione: 60 anni fa nasceva Ayrton Senna, fuoriclasse della Formula 1, scomparso troppo presto. Quel 1° maggio 1994 maledetto, a Imola, il pilota brasiliano perse la vita in un incidente assurdo, al settimo giro del Gran Premio di San Marino, a causa della rottura del piantone dello sterzo della sua Williams, segato e risaldato per rendergli l’abitacolo più comodo. Nato a San Paolo il 21 marzo 1960, Senna è ricordato per le sue vittorie (3 titoli mondiali nella massima categoria motoristica, 41 gare vinte su 162 in Formula 1, 80 podi, 65 pole position e 19 giri veloci), per il suo perfezionismo nel preparare la monoposto e per la sua velocità, soprattutto nelle qualifiche e sul bagnato.

Ayrton Senna, la carriera e le rivalità

Formatosi nei kart, cresciuto nelle categorie inferiori in Inghilterra, è approdato alla Formula 1 nel 1984, guidando la Toleman e mettendosi subito in mostra, sotto la pioggia, con un secondo posto nel Gran Premio di Montecarlo. Raggiunte le prime vittorie con la Lotus (1985-87), è salito sull’Olimpo dell’automobilismo in McLaren, vincendo tre volte il campionato mondiale di Formula 1 (1988, 1990, 1991). Celebre la sua rivalità con Alain Prost, suo compagno di squadra e odiato nemico, prima della riappacificazione avvenuta poco prima dell’incidente fatale di Imola. Senna, che parlava benissimo l’italiano, si è fatto apprezzare anche per la sua capacità comunicativa e per le battaglie contro i poteri forti dell’automobilismo internazionale (Jean-Marie Balestre, presidente della FIA, è stato un altro suo nemico) a difesa dei piloti e della sicurezza nei circuiti. Fu a un passo dall’approdo in Ferrari, ma il suo contratto per il 1991, già preparato da Cesare Fiorio, venne stracciato all’ultimo per volere dei vertici di Maranello. Amante del lungo circuito di Spa, “Magic”, come era soprannominato per la sua abilità di guida, fu straordinario anche tra i muretti di Montecarlo, dove vinse 6 volte su 10. Fece in tempo a battagliare anche con Michael Schumacher, prima dello sfortunato approdo, nel 1994, in una Williams che aveva perso lo smalto degli anni precedenti. Il suo talento è volato via a soli 34 anni, ma il suo mito resterà vivo per sempre.


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