Coronavirus F1, Mercedes insieme all'University College di Londra

La scuderia ha realizzato con l'ateneo britannico un nuovo dispositivo che possa aiutare i pazienti di Covid-19
Coronavirus F1, Mercedes insieme all'University College di Londra© EPA
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BRACKLEY – La Mercedes sta collaborando con l'University College di Londra per produrre un autorespiratore meno invasivo di un ventilatore così destinare gli altri dispositivi per i malati più gravi di Coronavirus. La Formula 1 è ferma e la data d’inizio del Mondiale 2020 è ancora avvolta dall’incertezza: così i sette team britannici del Circus hanno risposto all’appello del governo per aiutare a sviluppare e fornire attrezzature salvavita tra cui i ventilatori.

Nuovo dispositivo per gli ospedali

Nel giro di una settimana, come riporta il sito specializzato crash.net, gli ingegneri della Mercedes F1 hanno lavorato con gli esperti dell'University College di Londra per realizzare un dispositivo che fornisca ossigeno ai polmoni senza bisogno di un ventilatore.
Il macchinario è stato chiamato Continuous Positive Airway Pressure (CPAP) e 40 di essi sono in prova presso l'University London College Hospital più altri tre dati ad altri ospedali di Londra. Se la prova dovesse dare esito positivo, la scuderia prevede di produrre fino a 1.000 dispositivi al giorno nella sua fabbrica in una settimana.

Collaborazione globale per la salute

Il professor Mervyn Singer, consulente in terapia intensiva dell'UCL, ha dichiarato alla BBC: “Questi dispositivi sono a metà strada tra una semplice maschera di ossigeno e una ventilazione meccanica invasiva che richiede la sedazione dei pazienti. Essi Aiuteranno a salvare vite umane garantendo che i ventilatori, che in questo momento sono una risorsa limitata, vengano utilizzati solo per i malati più gravi".

Andy Cowell, managing director di Mercedes High Performance Powertrains, ha aggiunto: “La community della Formula 1 ha dato una grande risposta alla richiesta di aiuto. Siamo orgogliosi di mettere le nostre risorse al servizio di University College di Londra per dar loro il progetto CPAP nel più breve tempo possibile”.


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