Perché il GP Spagna vale un Mondiale

Dopo Barcellona stop agli sviluppi per dedicare le risorse al 2022. Neanche la Red Bull può svenarsi per vincere i titoli
Perché il GP Spagna vale un Mondiale© Getty Images
Fulvio Solms
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Dobbiamo considerare il Mondiale 2021 già concluso dopo il GP di Spagna? Sembra incredibile, ma da un punto di vista tecnico la risposta è sì. Nel senso che le squadre, tutte già concentrate sui progetti del 2022 che in costanza di regolamento tecnico determineranno gli equilibri di intero triennio (2022-2024), non dedicheranno più né grandi investimenti né risorse umane allo sviluppo delle vetture attuali.

Da Montecarlo si corre al buio

Dal successivo GP di Montecarlo (23 maggio) si correrà con quel che si ha, ovviamente con i pacchetti aerodinamici specifici già deliberati per l’intera stagione: alto carico per Monaco e Singapore, macchine scariche a Monza e Spa, e via dicendo. Un piccolo sforzo supplementare lo farà la Red Bull che ha l’occasione di segnare una tacca nell’era dell’ibrido, interrompendo il dominio della Mercedes, ma non pootrà essere nulla di straordinario. Non si potrà agire a discapito della ricerca per il 2022 perché le conseguenze potrebbero essere disastrose: perdere di misura questo Mondiale e ritrovarsi poi in ritardo per i successivi tre. Peraltro la Red Bull è già impegnata nell’allestimento da zero del nuovo dipartimento motori che creerà le power unit per il 2025 e anni seguenti.

I piloti e i dettagli. E la Ferrari

Per i titoli in ballo la differenza la faranno i piloti, in particolare Lewis Hamilton e Max Verstappen. E decisivi saranno i dettagli, che fino a questo momento hanno visto prevalere il fenomeno della Mercedes. Ma risposte importanti attendono anche la Ferrari: dopo i riscontri positivi si Bahrain e Imola e il passo indietro del Portogallo, capiremo quale sia il destino delle Rosse per il campionato in corso.

   Ecco dunque perché il Montmelò sarà rivelatore, la cartina al tornasole che denuncia lo stato di salute generale delle monoposto, destinato a rimanere pressoché immutato per il resto del campionato. La valutazione sarà ancor più neutra per il fatto che per la prima volta nei tempi moderni si correrà al buio, senza aver effettuato i test premondiali (quest’anno un’unica sessione in Bahrain). E resa ancor più interessante rispetto alle precedenti edizioni dalla modifica effettuata alla curva 10 “La Caixa”.


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