La frase di Binotto che distrugge la Fia: “Ridicoli”

Il capo della Ferrari sbotta irritato dal caso budget cap
La frase di Binotto che distrugge la Fia: “Ridicoli”© EPA
Fulvio Solms
5 min

Ridicolo e inaccettabile”. Il lessico è cambiato e Mattia Binotto, chiamato a parlare dei comportamenti e delle decisioni della direzione di gara (leggi Federazione Internazionale dell’Auto), ha messo da parte il fioretto e brandisce ora un rasoio. Quello che ha detto ieri il team principal ferrarista conferma lo strappo nei rapporti con la FIA, rimasti tesi ma condotti fino a qualche tempo fa (diciamo fino a Monza: «Oggi la FIA s’è fatta una dormita») su un percorso di diplomazia. Fatte come prima cosa le congratulazioni a Max Verstappenha meritato il titolo conducendo una stagione fantastica»), è passato alle rasoiate. Osservazioni non tutte condivisibili, come vedremo, ma sulle quali certamente pesa l’irritazione per il rischio che l’indagine FIA sul rispetto dei budget cap sia davvero «neve che si scioglie al sole» (Binotto dixit solo sabato scorso). E che dunque chi ha sgarrato - la Red Bull? - possa cavarsela con un buffetto. Questa, oggi, è un’impressione che disturba non solo la Ferrari ma anche la Mercedes, e sulla loro scia altre squadre.

Le dure parole sulla Fia di Binotto

«Sulla FIA e sulla penalità a Leclerc ho poca voglia di commentare - ha detto Binotto - Credo sia ormai una cosa ridicola e inaccettabile: a Singapore hanno impiegato un tempo infinito, stavolta pochi secondi. In entrambi i casi per decidere qualcosa che ha poco senso. Non c’è stato alcun vantaggio da parte di Charles perché era davanti, e davanti è rimasto. Hanno deciso senza sentire i piloti». Certamente l’arbitro, terrorizzato all’idea di far celebrare un podio in mondovisione con Leclerc secondo e Max non ancora campione, per poi smentirlo poco dopo, ha sanzionato in gran fretta. Ma in un modo che potrebbe anche essere corretto: chi taglia la chicane traendone vantaggio va penalizzato e il vantaggio, in questo caso, sarebbe la difesa della posizione grazie alla scorciatoia. Si potrebbe anche osservare che questo sia un vantaggio teorico perché non è certo che Perez avrebbe sorpassato ma, per contro, una mancata penalità avrebbe autorizzato chiunque, in futuro, a difendersi nell’ultima chicane tagliandola. Binotto ha anche censurato la prima partenza data da fermi con gomme intermedie e non dietro safety car. E assai giustamente la presenza del trattore in pista. «Tutta una serie di eventi che dimostrano che la situazione non è semplice e va migliorata. Così non va bene». Indubbiamente. «C’è il rischio che si perda la credibilità di questo sport - è stata un’altra severa osservazione - e dovremo parlarne nelle sedi opportune. Non voglio arrivare a credere che ci sia malafede ma inesperienza, questo sì».

Notizie spiacevoli in arrivo

Tutto corretto, ma riteniamo che questa generale lamentosità (anche sabato per chiedere una penalità a Verstappen nel rischio corso con Norris) sia dettata dalla tensione per notizie spiacevoli in arrivo, sul fronte dei tetti di spesa 2021. «Siamo sempre nel campo delle ipotesi - ha detto Binotto - ma credo che riprendere a ottobre dell’anno successivo un Mondiale completato e ampiamente festeggiato sia una cosa con poco senso, non percorribile. Penso anche che se un team ha avuto un vantaggio di prestazione, questo permanga nelle stagioni successive. Quindi la miglior penalità, al di là di una sanzione economica che ci vuole, sarebbe un rallentamento della capacità di sviluppo». Per il 2023, ovviamente, ché in questa stagione non avrebbe più un senso logico. Oggi, forse, capiremo quel che ieri era possibile solo intuire, ma non comprendere del tutto.


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