ROMA - Nonostante il recente ritiro, Sebastian Vettel rappresenta ancora una figura di spicco nel mondo della F1. Il pilota tedesco, infatti, oltre ad essere stato un grande campione in pista, si è distinto anche per le sue battaglie a favore dei diritti umani e delle questioni ambientali, tra le altre. L'ex Ferrari e Red Bull, di recente impegnato nella Race of Champions, ai microfoni di AutoBild si è espresso sulla decisione della FIA di vietare dichiarazioni su questioni politiche o religiose, se non autorizzate dalla stessa federazione. "Dipende sempre dalla domanda che ti viene fatta e dalla questione trattata, ma penso sia assolutamente importante prendere posizione su alcune questioni, e negli ultimi anni abbiamo visto sempre più persone farlo. Per questo, non ha molto senso, da parte della FIA, vietare di farlo. Ora non sono più in quel mondo e sono più libero di parlare, ma spero che i piloti continuino ad avere il coraggio di esprimere la propria opinione e sostenerla", le parole di Vettel.
Verstappen, Bottas e Horner: le voci contro la FIA
Da quando la FIA ha preso questa decisione, ovvero sul finire di 2022, sono diverse le personalità che hanno espresso perplessità. Ad esempio, Max Verstappen, a Sky Sports, aveva dichiarato: "Il divieto non è necessario, anche se serve cautela ed esprimere certe opinioni solo dopo averle verificate. Io non sono così schietto, e soprattutto mi è difficile, da pilota, avere il quadro completo di una situazione per poterne parlare. Ma così facendo ti assicuri che le persone non parlino, ma penso che invece dovremmo poterlo fare". Valtteri Bottas, al quotidiano svedese Expressen, aveva sottolineato: "Non mi piace la politica, mi piace correre; ma allo stesso fa parte della società. Per cui non capisco perché ci vogliano controllare, dovremmo avere il diritto di parlare di ciò che vogliamo". Infine, Christian Horner, a margine della presentazione della Red Bull, aveva aggiunto: "Lo sport non va usato come strumento politico, ma tutti hanno una propria voce che non va soppressa. Certo, ci vuole equilibrio. Ma non voglio vedere una massa di piloti che gareggi senza avere una propria opinione".