Tutti i dubbi della Ferrari, Verstappen fa già paura

Ultimi collaudi prima dell’inizio della stagione, cominciano a emergere i valori. Sainz: "Non so se siamo veloci però non siamo lenti"
Tutti i dubbi della Ferrari, Verstappen fa già paura© Getty Images
Fulvio Solms
5 min

«Non so se siamo veloci, certamente non siamo lenti» è il distillato del cerchiobottismo di Carlos Sainz che in una manciata di parole riesce a racchiudere tutto. Noi non sappiamo se sia soddisfatto, certamente non è felice. Charles Leclerc ha recitato il ruolo del Dottor Divago: «Non siamo concentrati sui nostri avversari perché ognuno sta lavorando con i propri programmi. Noi siamo soddisfatti di quello che abbiamo fatto, ma chi può dire quanta benzina avessero in macchina gli altri? Troppe domande ancora sospese, quindi l’unica cosa che possiamo fare è concentrarci su noi stessi». Ma davvero tutti dicono quel che pensano? Più di ogni altro momento nella stagione, i test rimangono l’humus perfetto per segreti e pretattiche. Lo stesso Sainz si chiede quale sia il reale potenziale della SF-23: «Fino a quando non porteremo la macchina al limite in qualifica sarà impossibile capirlo. Mi chiedo quanta sia la nostra velocità in rapporto a quella di Red Bull e Mercedes». Però delle sensazioni forti il pilota le percepisce immediatamente e i due della Ferrari sono ancora troppo cauti per sembrare sereni. Oggi proveranno nuovi assetti e gli aerodinamici lavoreranno per cercare più carico.

Red Bull già oltre

La Red Bull sembra essere già oltre: ha messo giovedì le ruote in pista e in due giorni Max Verstappen ha coperto quasi quattro GP, peraltro cedendo ieri la RB19 a Sergio Perez che ne ha coperto uno e passa, e oggi avrà la giornata tutta per sé. Vedere la RB19 sul passo di gara è già abbastanza impressionante, per tempi, per costanza e per il fatto che le gomme concludono il loro compito senza segni di sofferenza. Per il momento l’handicap della limitazione degli sviluppi in galleria del vento - sanzione ricevuta dalla FIA per aver sforato i tetti di spesa nel 2021 - ai campioni in carica ha fatto un baffo. Dietro il lavoro a testa alta della Red Bull e le proiezioni fiduciose della Ferrari c’è il deserto. Toto Wolff ha già ammesso che la Mercedes dovrà fare ricorso a importanti evoluzioni per mettere mano alla W14 e non sarà semplice, per tempi tecnici e per i limiti imposti dal budget cap. «Il nostro obiettivo è lottare per il campionato, ma ciò che ho visto non mi fa essere ottimista - ha dichiarato il capo degli otto-Mondiali-otto di fila -. Non abbiamo la velocità della Red Bull e della Ferrari». E non ha negato la possibilità di ricorrere a un piano B: «Dovremo portare pacchetti di sviluppo entro la prima metà della stagione, almeno per rendere la W14 più simile alle altre macchine».

Cocciuta Mercedes

Ecco il nodo. La Mercedes si è scostata dalle due filosofie costruttive di successo di un anno fa - Red Bull e Ferrari - varando una W13 rivoluzionaria, una macchina teoricamente geniale e che però non ha funzionato. Ciononostante ha insistito (pur portando avanti un progetto parallelo meno estremo), mentre altre squadre si sono spostate verso soluzioni indicate dalle vetture di riferimento, spesso proponendo un mix delle due soluzioni. Questo sembra oggi il peccato della Mercedes: voler pervicacemente proporre la sua ricetta pur di non ispirarsi agli altri. A livello tecnico sembra aver perso il tocco magico e parlare di voler «almeno rendere la W14 più simile alle altre macchine» è cenere sul capo. E poi grandina sul bagnato: ieri George Russell s’è fermato per una rottura idraulica. Indietro anche la McLaren, mentre Aston Martin alza la testa e punta in alto facendosi forte di un progetto che sembra nato bene e dell’arrivo di Fernando Alonso. Neanche dar peso al miglior tempo di Guanyu Zhou con l’Alfa Sauber: delle cinque gradazioni di mescole portate dalla Pirelli aveva la più tenera (C5), mentre la settimana prossima nel GP del Bahrain verranno usate le tre più dure (C1, C2 e C3).


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