Hamilton alla Ferrari, i cinque motivi per non crederci

L'inglese alla Rossa è un'indiscrezione difficile da confermare: Lewis a 39 anni costa due Charles
Hamilton alla Ferrari, i cinque motivi per non crederci© EPA
Fulvio Solms
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Vediamo da tempo come ogni guerra venga condotta anche con la disinformazione e su questi gangli, quasi fossero scambi ferroviari, l’esito di una battaglia possa conoscere deviazioni o deragliamenti decisivi. Funziona anche nelle guerre metaforiche, come quella in corso tra la Ferrari e Charles Leclerc per il prolungamento di contratto oltre il 2024. Ma partiamo dalla fine, quindi dal Daily Mail di ieri che ha sparato: Lewis Hamilton sta trattando con la Ferrari per arrivare già l’anno prossimo. E ha informato dell’offerta economica: 40 milioni di sterline a stagione (46 milioni di euro). E ha fornito un dettaglio importante: Hamilton è a stretto contatto con John Elkann. E a far buon peso ha indicato due possibili strategie: o Hamilton alla Ferrari assieme a Charles Leclerc, con Carlos Sainz spedito altrove, o un scambio di piloti con Leclerc che passa al fianco di George Russell. Tertium non datur.

 

La Ferrari e i motivi per i quali Hamilton non verrà

Oggi il vento sembra essere cambiato perché la sparata del Daily Mail (su informazioni diffuse da chi?) seguita da quel singolare, fermissimo no comment della Ferrari fa pensare a una replica nei confronti del pilota, come a dire: Charles regolati, che potremmo anche prendere Hamilton. Ma sono schermaglie e Hamilton alla Ferrari non ci andrà mai, per una serie di buone ragioni: 1) Maranello è a posto con i piloti, avendone due giovani e forti; 2) alla Ferrari non serve un navigato campione di 39 anni (tanti ne avrebbe Lewis al via del prossimo Mondiale); 3) Elkann non ha alcuna intenzione di pagare a un pilota il doppio di quanto prende il suo pilota più costoso (Leclerc), peraltro dopo l’esperienza amara di Ronaldo alla Juve; 4) a Hamilton non serve una Ferrari che non ha una macchina vincente disponibile nel breve termine; 5) Hamilton è a questo punto identificato come un brand Mercedes, ciò che potrà monetizzare per anni a venire dopo il ritiro; 6) la stessa Mercedes terrebbe a usarlo come un suo ambasciatore. Pensiamo sia abbastanza per girare pagina e passare serenamente al GP di Montecarlo che ci attende.


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