I dossi di Austin, il format delle Sprint e la corsa contro il tempo per correre tre GP in tre domeniche hanno innescato, opportunamente miscelati, una reazione chimica che potrebbe avere effetti sulle prossime stagioni. È comprensibile la FIA quando sostiene che non si possa controllare tutto a tutti e che le verifiche post-gara debbano essere a campione, ma le lacune emerse ad Austin - e riportate dai piloti non appena ritrovatisi a Città del Messico - intaccano la credibilità della Formula 1 come sport, e pertanto vanno sanate. Dall’inizio dell’anno i controlli sull’usura del pattino sotto al fondo hanno riguardato cinque volte Mercedes e Ferrari e nessuna Alpha Tauri e Williams, con McLaren, Red Bull, Haas e Alfa Sauber verificate due volte, e Alpine e Aston Martin (questo il team più sorprendente nella prima parte della stagione) solo una.
Hamilton: "Qualcuno la fa franca"
Il controllo ha colpito duro su Hamilton e Leclerc, rispettivamente secondo e sesto domenica scorsa, squalificati per qualcosa che non comportava dolo. I dossi alti di Austin hanno usurato in maniera anomala le tavole anche perché le squadre non avevano un pieno controllo sugli assetti, scelti venerdì in un’ora appena di prove libere e poi rimasti vincolati fino alla domenica. «Non capisco perché non siano state controllate le macchine gemelle, visto che ogni team decide assetti uguali o molto simili per i due piloti», ha detto Verstappen, così accendendo i fari su Sainz e Russell, saliti terzo e quinto. Ricordiamo che la Red Bull dello stesso Max e la McLaren di Norris sono state anch’esse controllate - quattro vetture in tutto sulle diciassette al traguardo - ma trovate in regola. «Da diversi piloti ho appreso che c’erano altre macchine illegali ma non sono state verificate, quindi c’è chi l’ha fatta franca», ha detto seccato Hamilton, il più colpito dalla misura visto che è tornato distante da Perez (da -19 a -39 punti), ora difficilmente raggiungibile al secondo posto. «In sedici anni di Formula 1 ho visto tanta gente farla franca - ha ribadito Lewis - o anche piloti semplicemente sfortunati per essere stati controllati casualmente». «Dopo l’ora di prove libere abbiamo fatto tutti i test standard e il pannello sembrava a posto - ha aggiunto Russell - Ma evidentemente ci sbagliavamo».
Verstappen contro le Sprint
Verstappen, che già la settimana scorsa s’era scagliato contro le Sprint («preannunciano cosa succederà alla domenica, togliendo la magia alla corsa vera»), ha ripreso da dove aveva interrotto: «Se sbagli assetto dopo una sola ora di libere, non puoi fare più nulla se non gonfiare le gomme, ma non è che si possa correre su quattro palloni! Dovremmo semplicemente sbarazzarci delle Sprint - è stato l’affondo di Max, senza peli sulla lingua contro l’iniziativa cavalcata da Stefano Domenicali e Liberty - Perché dobbiamo sempre inventare cose nuove, anche quando il prodotto funziona al meglio? Nel calcio le regole non cambiano da cent’anni». Domani Max cercherà il record di 16 vittorie in una stagione e poi via veloci verso Interlagos, per un’ora di libere e la Sprint.