Horner, il caso è chiuso: ora andiamo avanti

Red Bull sospende la denunciante e il team principal chiude il caso: "Io e la famiglia messi a dura prova, ma ho il sostegno di mia moglie"
Horner, il caso è chiuso: ora andiamo avanti© Getty Images
Fulvio Solms
3 min
Non c’è possibilità di fuga dal caso Horner che ogni giorno dispensa una qualche novità, ora eclatante come l’ultimatum di Verstappen padre (o Horner o mio figlio, questo intendeva dire con «se Horner non va via la Red Bull esploderà»), ora meno come la notizia che la denunciante sia stata sospesa dall’azienda. Ricordiamo che il caso è stato scatenato dalla denuncia di una dipendente Red Bull, stretta collaboratrice di Horner, la quale lo ha accusato di comportamenti inappropriati. Un’indagine interna, svolta e conclusa senza alcuna trasparenza, ha prosciolto il manager e chiuso formalmente la questione, riaccesasi con la mail anonima di una settimana fa. Questa ha fatto piovere sulla Formula 1 messaggi Whatsapp e foto, presunte prove dell’illecito, come fossero volantini lanciati da un aereo. 

La posizione della Red Bull

Pare che fino a mercoledì scorso la dipendente avesse tempo per appellarsi alle risultanze dell’inchiesta aziendale (niente a che vedere con un’eventuale azione legale), ed è di ieri la notizia che sia stata «sospesa a stipendio pieno», come fosse un atto dovuto per un procedimento ancora in corso. Red Bull ha fatto sapere di «non poter commentare una questione interna» e comunque il caso è avvolto dalle nebbie. 
Horner rimane al suo posto e tira dritto per la sua strada, con la fiducia di Chalerm Yoovidhya che controlla il 51% dell’azienda austriaca. Presente ieri nella conferenza stampa dei capisquadra (da cui era stato esentato in Bahrain), Horner è stato bersagliato dalle domande sul caso che lo riguarda. 

Caso chiuso, Horner guarda avanti

«Per ciò che riguarda noi il caso è chiuso e guardiamo avanti», è stata una delle sue risposte, dopo aver precisato: «Mi piacerebbe parlarne e commentare ma non posso farlo, per rispetto dell’azienda e della stessa controparte». 
Visibilmente scosso dallo stress dell’ultimo mese, il manager britannico ha detto: «È stato un processo molto impegnativo (il 9 febbraio fu ascoltato per otto ore, ndr) che ha messo a dura prova me e la mia famiglia, ma da mia moglie (Gerri Halliwell, ex Spice Girls, ndr) ho sempre avuto il massimo supporto». 

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