I pareri e gli elogi su Antonelli
Elogi dal d.t. «I nostri ingegneri hanno riferito di un’ottima interazione con Antonelli – ha dichiarato venerdì il dt James Allison in una conferenza stampa ufficiale – È giovane, entusiasta e davvero molto veloce, un metronomo quando gli si chiede di realizzare un determinato tempo sul giro. Fino a poco tempo fa non conosceva una macchina di Formula 1, ma dopo uno o due giri ha dato l’impressione di guidarla da un secolo! È arrivato a questa generazione di vetture con una mente aperta e riferisce sensazioni pure, non inquinate da esperienze in categorie di accesso. È in grado di spiegare immediatamente cosa avverte dalla vettura, i punti deboli e quelli di forza, e lascia che gli ingegneri lavorino per risolvere i problemi». Dunque Andrea Kimi come il Verstappen (che nel 2025 resterà in Red Bull, poi si vedrà) della Mercedes, pronta all’azzardo.
Il futuro di Sainz e le altre trattative
Ne soffre Carlos Sainz, che sugli insegnamenti dell’espertissimo padre campione s’era imposto come filosofia il kaizen giapponese: crescita lenta ma inesorabile, sì ai passi in avanti anche quando sono modesti, no al passo indietro anche se in prospettiva prepara ai due passi in avanti. Con questa stella polare da seguire, già era dovuto scendere a patti con l’idea di lasciare la Ferrari perché l’unico progresso, in questo caso, sarebbe stato avere la Red Bull di Verstappen. Impossibile però: Max resta e la possibilità della Mercedes s’è chiusa. Ci sarebbe ancora una fessura aperta in Red Bull, ma Sergio Perez nonostante il brutto weekend di Imola conserva notevoli possibilità di essere confermato, diciamo all’ottanta per cento. Però il restante venti non interessa più Carlitos, seccato dal dover coprire il ruolo del pilota a chiamata. Gli è scattato dentro un: basta aspettare gli altri, ora decido io. Aveva tre negoziazioni aperte: Sauber/Audi, Alpine, Williams. Ma suo padre proprio a Imola avrebbe comunicato alle seconde due che il dado è tratto: Carlitos ha scelto Audi, dove già sono in corso riunioni per la pianificazione di una campagna promozionale che coinvolga i Sainz. Una decisione che è stata per lui dolorosa perché il glorioso marchio tedesco, che solitamente quando entra in un campionato lo fa per vincerlo e poi ci riesce, difficilmente potrà essere competitivo prima del 2027-2028. E Sainz, annusato il profumo dell’alta quota fra i top driver, non aveva alcuna intenzione di azzerare e ricominciare.
Ma non esiste un’alternativa valida. Resta un dubbio sul 2025, ultimo anno della Sauber prima che diventi Audi: balla la permanenza di Guanyu Zhou. Non è del tutto escluso che il cinese possa rimanere dov’è per un altro anno, e Sainz fermarsi una stagione, dedicandola totalmente ad Audi attraverso attività propedeutiche, soprattutto guidando al simulatore. Ha fatto pace con l’idea: s’è imposto pazienza e ha accettato il vituperato passo indietro con l’obiettivo di farne due in avanti.