Spettacolo se c'è Max© Getty Images

Spettacolo se c'è Max

Leggi il commento del Corriere dello Sport-Stadio sul Gran Premio di Formula Uno vinto da Verstappen sul circuito di Monza
Mauro Coppini
2 min

Grande Monza! Ma forse non abbastanza. Macchine larghe due metri sono comunque ingombranti in qualsiasi curva, soprattutto nelle battaglie ruota a ruota, per non parlare in caso di sorpasso. I piloti lo sanno e alla fine la gara finisce spesso per trasformarsi in una lunga coda.

Il duetto tra Charles Leclerc e George Russell ne è un esempio. Per decine di giri la Mercedes dell’inglese ha tentato un sorpasso claudicante che lo ha confinato alle spalle del monegasco per poi superarlo giocando sulle soste al box e consentirgli un quarto posto in grado di placare le tribune. Una situazione destinata a ripetersi al punto che la FIA ha deciso, a partire dal 2025, di ridurre il passo delle monoposto di dieci centimetri.  

Certo, lo spettacolo non è mancato grazie a un Max Verstappen, capace dell’impossibile. Non solo un modo di dire ma la certa realtà della conquista di un primo posto che relega alle spalle Lando Norris e Oscar Piastri, i “papaya” della McLaren. Un soprannome che sdrammatizza quello sport che sempre più vuole abbandonare il dramma del passato per abbracciare lo spettacolo puro. Ma niente paura, il passato è pronto a riprendere il suo posto. Già oggi è possibile fare un esempio. Basta ascoltare una telecronaca di un Gran Premio, uno qualunque, ma avendo prima l’avvertenza di spegnere lo schermo, per tuffarsi in un mondo dove senso del pericolo, eccezionali prestazioni dell’auto e dei piloti lascia senza fiato. Ma niente paura. Basta accendere il televisore per riprendere fiato. 


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