© Getty Images Due pezzi grossi lasciano la Ferrari: chi sono e cosa cambia per Leclerc e Hamilton
MARANELLO - La Ferrari perde due motoristi di valore e la loro uscita - parliamo di Wolf Zimmermann e Lars Schmidt - non costituisce in sé un disastro come a Maranello precisano, ma è anche piuttosto distante da una buona notizia. I nuovi regolamenti sono in rampa di lancio e, come sempre in Formula 1, sarà la qualità degli uomini a fare la differenza. Gente di valore la Ferrari ne ha già persa, in tempi recenti e non: senza spingerci troppo distante, a Monza abbiamo appena visto rivincere Verstappen con una squadra Red Bull rivitalizzata dall’incarico pieno a LaurenAltt Mekies, ex direttore sportivo di Maranello, mai considerato per un’eventuale successione a Mattia Binotto, ingaggiato in Racing Bulls e da poco promosso nel team capogruppo.
Zimmermann, non uno qualunque
Fred Vasseur, che provò invano a trattenerlo definendolo «pilastro» della Ferrari, quando si parla di questi avvicendamenti li riduce a evento statistico: la gente viene e va, c’è sempre un quindici per cento l’anno di turn over, dice cose così. In questo caso bisogna precisare: Wolf Zimmermann non è uno qualunque (e questo è solo un modo di dire: per i mediocri non c’è spazio in Formula 1). È un visionario, identifica soluzioni non alla portata di altri, somiglia più a una rockstar che a un ingegnere e vive in un mondo suo, sembrando spesso un alieno. Non è facile parlargli: comunica preferibilmente con disegni e dati. Lo stesso Vasseur ebbe difficoltà, fin dall’inizio, nel tentativo di approfondire la conoscenza con l’ingegnere-rockstar.
Binotto, lo sgarbo alla Ferrari
Zimmermann non è l’uomo dal quale dipende l’area motori – in questo caso parliamo di Gualtieri – ma è in grado di vedere soluzioni e strade che per altri tecnici rimangono trasparenti. Schmidt era capo dello sviluppo del V6 termico, nonché braccio destro di Zimmermann. Circostanza dolorosa: vanno in Sauber, dunque è stato Binotto con la sua ricca rubrica telefonica - può reperire chiunque a Maranello - a cercarli e prenderseli. Non gli è riuscito con tutti: già l’anno scorso tentò di assumere tecnici preziosi - lo stesso Gualtieri, l’aerodinamico Diego Tondi e Fabio Montecchi a lui vicinissimo - ma la Ferrari lo scoprì per tempo e riuscì a blindarli, tutti con un rilancio dell’offerta economica. Dalle mura di Maranello continua comunque a filtrare un sentimento positivo, nell’ottica dei motori 2026.
Zimmermann e Schmidt tornano all’Audi
Entrambi tedeschi, Zimmermann e Schmidt tornano alle origini visto che lavoreranno nel Centro Audi Motorsport di Neuburg. Rendere grande nello sport un marchio forte del loro Paese quali sono i Quattro Anelli avrà certo costituito per loro una motivazione speciale. Zimmermann era in Ferrari undici anni fa, assunto nel 2014 che segnò l’era dei motori ibridi in Formula 1 ed è stato fondamentale nel varo dell’attuale generazione di motori Ferrari (066), Schmidt arrivò dalla Mercedes nel 2016.
