Caldo estremo a Singapore, condizioni folli per i piloti di F1: arriva l'aria condizionata e il giubbotto refrigerante

La FIA corre ai ripari viste le condizioni del prossimo Gran Premio: ecco tutte le novità e le nuove regole sui dispositivi, tra cui l'obbligo di portare una zavorra
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Quello di Singapore sarà uno dei weekend più difficili del calendario di Formula Uno. Non solo per la difficoltà del tracciato, ma per le condizioni estreme che metteranno a durissima prova i piloti. Per domenica 5 ottobre, giorno della gara sul circuito cittadino, si prevedono 31 gradi e il 90 percento di umidità. Un vero e proprio problema per i piloti, con la FIA che è subito corsa ai ripari con dei nuovi dispositivi, pensati appositamente per combattere il caldo, e regole per l'occasione.

Caldo estremo a Singapore: i nuovi dispositivi della FIA

La principale novità è il giubbotto refrigerante, ideato dopo il Gran Premio del Qatar nel 2023 con i piloti distrutti dal caldo. Si tratta di una maglietta ignifuga con 48 metri di tubi che avvolgono il pilota e pompano un fluido raffreddante a 15 gradi, conservato in una parte frigorifera installata sulla monoposto. Pareri discordanti tra i piloti, tra chi ha apprezzato la nuova tecnologia e chi invece si è rifiutato di utilizzarla. Per questo motivo la FIA non costringerà i piloti a portare il giubbotto refrigerante, ma il sistema dovrà essere comunque installato su tutte le monoposto per non dare nessun vantaggio. Inoltre i piloti senza il giubotto dovranno portare una zavorra di mezzo chilo sulla monoposto. Inoltre, sempre su tutte le vetture, sarà presente un sistema di "aria condizionata".

Giubbotto refrigerante: la reazione dei piloti

Tra i piloti contrari al nuovo sistema c'è Lewis Hamilton, che si è rifiutato di utilizzarlo. Contrario anche Nico Hulkenberg, che ha però cambiato idea dopo le regole della FIA: "Se non lo indossiamo dobbiamo installare della zavorra in più, quindi tantovale utilizzarlo”. Entusiasta, invece, George Russell: "Ho notato subito l’effetto positivo. Credo che il mio corpo in pista fosse a circa 16 °C, il che è piuttosto piacevole quando si è in un abitacolo con una temperatura di oltre 50° C”. Scettico Ollie Bearman: "È una soluzione che sarà utile. Però potrebbe sciogliersi troppo velocemente in gara, e allora circolerebbe nel giubbino solo acqua calda che probabilmente ci scalderebbe di più rispetto al semplice fatto di non indossare il gilet”


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