F1 Ferrari, Alonso: «A Monza obiettivo podio»

Il ferrarista sa che la previsione è ottimistica, ma non perde le speranze: «Sarà una gara ancora in difesa e in salita, ma tutto può succedere»
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MARANELLO - Niente proclami, solo il massimo impegno nella speranza di regalare una gioia ai tifosi. «Dobbiamo fare la miglior gara dell'anno davanti al nostro pubblico». E' quanto Fernando Alonso si sente di dire al popolo ferrarista a quattro giorni dal Gp Italia. «Sappiamo quanto è forte l'esperienza di salire sul podio a Monza e vedere tutta la gente sul rettilineo - continua il pilota della "rossa" al sito del Cavallino - ho avuto la fortuna in questi ultimi quattro anni con la Ferrari di salire quattro volte sul podio e sarebbe fantastico poter fare cinquina. So che è un obiettivo molto ottimistico perché purtroppo quest'anno non siamo frequentemente sul podio. Dobbiamo essere realisti e sapere che sarà una gara ancora in difesa e in salita, ma tutto può succedere».


NESSUNA CERTEZZA Non è il miglior momento per presentarsi a Monza visto il ritardo rispetto alle Mercedes. «Sicuramente questo è l'anno più difficile per me nei cinque da ferrarista, quello in cui arriviamo a Monza con più difficoltà e con un'idea di gara che non è perfettamente chiara nella nostra testa. Negli altri anni lottavi per il titolo o per un podio chiaramente alla portata o magari per una vittoria. Quest'anno invece è tutto molto più in aria, non c'è alcuna certezza sulle possibilità che avremo. Questa situazione può essere definita frustrante, può essere definita triste o semplicemente realtà. E' da 11 gare che lottiamo per risolvere la situazione e renderci più competitivi e penso che lo abbiamo fatto. Direi che i progressi sono anche visibili perché nelle ultime 3 o 4 gare siamo diventati più competitivi: in Ungheria abbiamo centrato il podio, a Spa-Francorchamps lo abbiamo sfiorato, e anche ad Hockenheim e a Silverstone non siamo andati male».


PROGRESSI CONFORTANTI«Nelle ultime gare siamo in recupero e abbiamo delle sensazioni migliori - ha proseguito Alonso - questo non basta, perché tutti migliorano e soprattutto le Mercedes, che sono le dominatrici della stagione, visto che se a inizio anno eravamo a due secondi da loro ora comunque siamo ancora a 1.6 o 1.4». Però i progressi aiutano: «non solo noi piloti ma anche tutta la gente in fabbrica che lavora giorno e notte. E' positivo vedere che, a differenza degli altri anni, almeno c'è la correlazione aerodinamica tra pista e galleria del vento. Tutto quello che viene montato sulla macchina dà i risultati che ci aspettiamo. C'è il punto interrogativo della power unit sulla quale, dal momento che è congelata, non ci è consentito di toccare niente e quindi l'inferiorità che ci caratterizza dalla prima gara è più o meno la stessa di oggi. Per l'anno prossimo tutti i cambiamenti che si possono fare al motore rimangono un punto interrogativo: li possiamo fare noi e li possono fare altri, cercheremo di essere un po' più bravi degli altri». Ancora presto per pensare al prossimo Mondiale. «A oggi le aspettative sono di avere una vettura al vertice e che ci permetta di lottare per il titolo che è quello che l'ambiente si aspetta da noi e si aspetta dalla Ferrari. Il gap che dobbiamo ridurre questo inverno è molto di più perché è di circa un secondo e mezzo. Non so se è possibile farlo in sei mesi, è una bella sfida per tutta la squadra perché penso che abbiamo le capacità e le strutture, quindi tocca solo a noi lavorare duramente». L'ottimismo non manca allo spagnolo. «In tutti i progetti ci sono cose interessanti. Abbiamo scoperto i punti deboli della vettura attuale, sappiamo quali sono le cose che non vanno bene e quali quelle che ci hanno messo in difficoltà per tutta la stagione. Molti problemi saranno risolti per l'anno successivo».


NESSUN ERRORE «Con il cambiamento radicale di regole del 2014 si sono osservate varie filosofie costruttive e di sviluppo da parte dei tre motoristi ma anche da parte dei vari costruttori per l'aerodinamica - prosegue il ferrarista - Forse chi sta vincendo adesso, con il senno di poi, ha fatto scelte diverse dalle nostre che si sono rivelate migliori. E' ovvio che le aspettative per l'anno prossimo sono di migliorare tanto». Tornando alla gara di domenica, Alonso si sofferma sul circuito di Monza. «Non e' affatto facile perché giri con una vettura aerodinamicamente molto leggera e quindi le sensazioni sono simili a quelle che si provano guidando sul bagnato in un altro circuito. Inoltre, quando si viaggia a velocità così alte, è più difficile riuscire a essere precisi. Non è semplice iniziare la staccata nel punto giusto quando arrivi alla prima variante a 340 o alla seconda a 330 all'ora. L'unica cosa di Monza è che per noi ci sono 5 curve: la prima variante, la seconda le due Lesmo e la Parabolica, perché la Ascari, a parte la prima piega a sinistra, si fa tutta in pieno. Con sole 5 curve, anche se metti le gomme nuove, in qualifica, guadagni mezzo decimo in una curva, mezzo in un'altra ma alla fine le gomme nuove ti danno solo 2-3 decimi. Oppure fai un giro perfetto e scopri che hai guadagnato un decimo su un giro nel quale non hai dato il massimo. Questa è la differenza principale con Spa: là quando fai un giro perfetto hai guadagnato un secondo su un tuo giro normale e questo è qualcosa che ti da' una bella scarica di adrenalina perché percepisci quando sei al limite». Secondo Alonso per vincere a Monza «deve succedere qualcosa di particolare, ci serve qualche aiuto anche da parte dei piloti delle scuderie al top mentre noi dobbiamo dare il massimo nel fine settimana, come non abbiamo fatto a Spa, e come non abbiamo fatto in Ungheria durante le qualifiche. A Monza non possiamo fare nessun errore».


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