Bufera Ferrari, Leclerc e Vettel ai ferri corti: facciamo chiarezza

I piloti sono stati chiamati subito a rapporto da Binotto: "Il monegasco smanioso deve solo contenere l’impazienza"
Bufera Ferrari, Leclerc e Vettel ai ferri corti: facciamo chiarezza
Fulvio Solms
4 min

ROMA - Discutere, se del caso litigare e tenere le distanze, aiuta a fortificare il rapporto? Psicologi e sessuologi lo garantiscono, ma non è questo l’ambito in cui si muovono Vettel e Leclerc che non sono né sposati né fidanzati, ma grandi piloti chiamati a convivere nella stessa squadra: gente dura, competitiva, egoista, egocentrica. Il GP di Russia ce li ha nuovamente mostrati così, mentre la Ferrari dopo tre bellissime vittorie, pur essendoci le premesse per il poker, ha accusato una battuta d’arresto innescata dall’avaria che ha fermato il motore di Sebastian. Avanzano domande che chiedono risposta.

In che modo i due si erano messi d’accordo per la partenza? E soprattutto: perché non c’erano termini precisi per gestire la corsa dopo la prima curva?

Non è così, secondo quanto abbiamo appurato. L’accordo c’era ed era preciso: Leclerc avrebbe offerto la scia a Vettel (ovviamente perché non l’agganciasse Hamilton) con la conseguenza di farsi superare, perché solo questo schema avrebbe consentito alla Ferrari di essere prima e seconda in avvio, impostando così la corsa a suo piacimento. Le posizioni sarebbero state invertite subito, nel corso del primo giro, ma questa seconda fase è saltata per via dell’incidente di Giovinazzi, preso a tramezzino tra Grosjean e Ricciardo. La Virtual Safety Car ha congelato tutto per tre giri, ciò che ha costretto a ritardare lo scambio in favore di Leclerc.

Diciamo la verità: Vettel ha provato a fare il furbo?

No, quando la gara è ripresa andava fortissimo ed era giusto che la coppia ferrarista prendesse il maggior vantaggio possibile su Hamilton, più lento di mezzo secondo a giro. Cos’avrebbe dovuto fare Vettel: rallentare e rimettere in gioco il pilota della Mercedes? Lo scambio ci sarebbe stato più avanti, magari con i pit stop come in effetti è poi avvenuto, ma Charles era molto spaventato dalla possibilità che un imprevisto (esempio: una nuova Safety) potesse vedere Hamilton sistemarsi tra le due Rosse, ciò che a quel punto avrebbe fatto saltare il piano.

Leclerc-Vettel, nuova pace armata

E’ giusto dirigere le gare dei piloti in questo modo, senza lasciarli liberi?

Sì, perché una coppia di campioni (Hamilton-Bottas non lo è, Verstappen-Gasly non lo è...) finirebbe per lottare fino a danneggiarsi. In Formula 1 la squadra viene prima dei singoli, e l’interesse della Ferrari oggi è vincere gare e prendere più punti possibile, non privilegiare uno dei due. Così sarà fino a che non ci sarà da inseguire il Mondiale piloti, speriamo presto.

Chi dei due è più colpevole di questa situazione di tensione?

Colpevole è un parolone, ma certo Leclerc dovrebbe contenere certi slanci: benissimo voler vincere e provarci sempre, ma se via radio interviene il direttore sportivo (Laurent Mekies normalmente lascia che a parlare con i piloti siano i due ingegneri di macchina) e ti dice «stai tranquillo, faremo lo scambio più tardi», non ha molto senso continuare ad agitarsi e mandare in onda uno psicodramma. La cosa è stata chiarita? Sì, domenica sera Mattia Binotto ha chiamato i due a rapporto per ristabilire la pace. Che ovviamente rimane armata perché Charles e Seb sono pur sempre rivali. Non è un grande problema oggi ma potrebbe esserlo nel 2020 se, come si spera, Maranello sarà in grado di inseguire il Mondiale piloti. In quel caso servirà molto polso da parte di Binotto.

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