Newey alla Ferrari, perché si può sperare nel colpo clamoroso

A Maranello hanno cambiato marcia: lui e la Rossa sarebbero perfetti
Newey alla Ferrari, perché si può sperare nel colpo clamoroso© Getty Images
Marco Evangelisti
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Responsabile di molte notti insonni, colpevole delle allucinazioni di tecnici meno dotati che davanti al tavolo da disegno sentivano nelle orecchie la voce del Grande Ingegnere dell’Universo suggerire loro idee strampalate. Padre riconosciuto di tredici titoli mondiali piloti e patrigno di diversi altri, come ammetteva il compianto Frank Williams; ideatore del modello Red Bull, una squadra quasi priva di manodopera ma con un’aula magna riempita di centinaia di inventori ciascuno con il suo terminale legato a un’intelligenza centrale, protocollo standard nella nuova Formula 1.

I motivi che potrebbero spingere Newey verso la Ferrari

Adrian Newey da trentacinque anni determina ciò che accade nel Mondiale più di qualsiasi pilota. Sfuggito tre volte al fascino latino e storico della Ferrari, trattenuto in Inghilterra non dalla nebbia che isola il Continente bensì prima dalla famiglia e poi dall’ebbrezza di comandare una squadra senza il peso delle mostrine sul petto, non riuscirà a scappare un’altra volta. O magari sì, visto che l’Aston Martin, attualmente quinta nel Mondiale, gli offre un posto caldo e pasti caldi a volontà. Ma, diciamocelo, se tra Hamilton e Alonso la scelta potrebbe essere dubbia, tra Ferrari e Aston Martin non dovrebbe porsi. Intercettando la parabola di Lewis, di gran lunga il personaggio più popolare del decennio, a Maranello ritengono di aver dimostrato qualcosa. La voglia di adattarsi ai tempi, se non altro. La capacità di mettersi in discussione, in aggiunta. Specchietto ideale per l’allodola Newey, Hamilton ha il senso dell’orientamento dei fuoriclasse e questo è un indizio. Un altro è la presa di coscienza da parte degli azionisti che la Ferrari non può essere lasciata svanire in un sussurro: ci vuole almeno un grido, e Hamilton e Newey insieme sarebbero fracasso universale. Ancora: la Rossa, magistrale fabbricante di motori infine abituatasi ai contorcimenti regolamentari dell’era power unit, ha bisogno di aria fresca e di imparare a usarla aggiornando il settore aerodinamico. Di cui Newey è non il maestro bensì il luminare. Se chiunque di noi fosse Newey non avrebbe esitazioni: dopo aver vinto tutto, è il momento di costruirsi un monumento di quelli che fanno mito. Di imporsi come lo Schumacher - o il Senna - dei progettisti. Il restauratore di un impero sentimentale. Certo, passerebbe alla storia pure rimanendo l’uomo capace di negarsi vita natural durante alla Ferrari. Ma sarebbe un modo banale. Indegno di chi ha passato la vita a rovesciare aerei e a fingere che fossero macchine.


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