È durato solo un sabato mattina, l'entusiasmo per una Ferrari vincente in Formula 1 grazie alla vittoria di Lewis Hamilton nella Gara Sprint, al primo trionfo Rosso in carriera. Poi però già al pomeriggio l'entusiasmo dei tifosi della Scuderia di Maranello, e non solo, si è sciolto come un fiocco di neve al sole con le qualifiche che hanno visto Hamilton e Leclerc in terza fila nella griglia di partenza. Infine alla domenica è sprofondata completamente la situazione: il quinto e sesto posto alla bandiera a scacchi si è trasformato in una doppia squalifica per entrambi gli alfieri del Cavallino, un episodio mai successo nella storia del team e della Circus. Una situazione davvero difficile quella che sta vivendo la Ferrari, che nel GP del Giappone, il prossimo 6 aprile, sarà chiamata a una reazione immediata. A fare un bilancio di questo secondo appuntamento del Mondiale 2025 è il giornalista emiliano Leo Turrini, esperto di Formula 1 e ospite fisso anche dello studio Sky "Race anatomy", che giudica la nuova monoposto SF-25, e non solo, anche nel suo ultimo articolo intitolato “Ferrari, Odissea nello strazio”.
Il cubo di Rubik in Ferrari
“Credo che la squalifica doppia sia figlia della SF25. È una macchina nata complicata (e questo è un eufemismo). Difficilissima da mettere a punto. È un cubo di Rubik su quattro ruote. Avevo segnalato per tempo le perplessità (interne) che accompagnavano le soluzioni tecniche varate per questa monoposto. Oggettivamente, fin qui il bilancio è disastroso. Senza il capolavoro di Lewis nella Sprint, saremmo alla tragedia sentimentale. È comico stupirsi delle esasperate reazioni all’avvio da incubo. Se tu sei uno dei brand più famosi sulla faccia della terra, una leggenda dell’automobilismo, e assumi il pilota dei record, un mito, e sei reduce da una stagione in cui ti sei giocato un titolo fino all’ultimo metro dell’ultima gara, beh, è ovvio che ti esponi. Se in due week end fai diciassette punti, cosa ti aspetti? Barbera e champagne?”" ha detto Turrini a Sky.