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L’impossibilità di lottare per vincere finora mortifica il talento del monegasco, che potrebbe cominciare a guardarsi intorno: la situazione

<p>Se nemmeno a Monza riesce il miracolo, allora le cose si fanno davvero dure. L&rsquo;ultimo weekend di <a href="https://autosprint.corrieredellosport.it/formula1">Formula 1</a> ha visto, ancora una volta, una Ferrari impossibilitata a lottare per le posizioni di vertice. Il distacco dalle McLaren, per una volta contenuto, &egrave; solo uno specchietto per le allodole, sia perch&eacute; il tempio della velocit&agrave; non &egrave; congeniale alle caratteristiche della Mcl39 e sia perch&eacute;

L'olandese vince dopo essere partito dalla pole, poi Norris e Piastri protagonisti di uno scambio di posizioni nel finale di gara

F1, Gran Premio di Monza: Verstappen domina, Leclerc quarto e Hamilton sesto

Rassegnato, quasi arreso: a Monza un altro weekend di sofferenza per Charles, a cui stavolta non riesce il miracolo. E le occasioni passano...

<p>Questa volta, il miracolo non riesce. Davanti al pubblico di Monza, Charles Leclerc non riesce a superare i limiti della SF-25 e si deve accontentare, ancora una volta, di stare gi&ugrave; dal podio. Lo scorso anno, un capolavoro con la gestione delle gomme, unito all&rsquo;azzardo della sosta unica, gli aveva permesso di riuscire nell&rsquo;impresa di tagliare il traguardo per primo dopo essere partito dalla quarta posizione. Esattamente come ieri. E infatti Charles ci crede, lotta come un leone nei primi giri ma poi si deve arrendere a una Ferrari che non ne ha per stare con gli altri. E tra gli altri c&rsquo;&egrave; lui, Max Verstappen, che nel tempio della velocit&agrave; rivive quei momenti in cui dominava in lungo e in largo con la Red Bull rifilando un ritardo astronomico alla McLaren e facendo registrare il nuovo record come gara pi&ugrave; veloce della storia della Formula 1 (velocit&agrave; media di 250,7 km/h, superati i 247,5 di Michael Schumacher sempre a Monza nel 2003).</p>

<h2>Leclerc, c&rsquo;era una volta il predestinato</h2>

<p>Leclerc e Verstappen, Charles e Max. Due talenti che si danno battaglia fin da quando ne hanno memoria, nati per contendersi i Mondiali di F1 per anni e anni. Questo sembrava essere il destino che li attendeva. In effetti, per Verstappen &egrave; stato cos&igrave;: i quattro mondiali parlano per lui, perch&eacute; oltre ad avere la macchina pi&ugrave; forte, lui pi&ugrave; volte ha risolto situazioni complicate con veri capolavori di gestione e di guida, insomma, di puro talento. Qualcosa, invece, &egrave; andato storto per Leclerc. E quel qualcosa, duole dirlo, si chiama Ferrari. Inutile ripercorrere tutto ci&ograve; che non &egrave; andato in questi anni, in cui a Charles &egrave; sempre stata chiesta una scintilla in pi&ugrave; per sopperire ai limiti della monoposto, a cui &egrave; sempre mancato qualcosa. E quella scintilla, spesso e volentieri, il monegasco &egrave; riuscito a darla, tanto da meritarsi l&rsquo;appellativo di &ldquo;predestinato&rdquo;. E a ragione, visti i &ldquo;miracoli&rdquo; sportivi raccolti con monoposto spesso non competitive rispetto ai rivali.</p>

<h2>&ldquo;Ci manca la macchina&rdquo;</h2>

<p>Per capire come vive questo rapporto il talento monegasco basta guardarne le espressioni e ascoltarlo: sfiduciato &egrave; dire poco, rattristato, quasi spento, un eufemismo. Perch&eacute; lui &egrave; il primo dei &ldquo;Tifosi&rdquo;, e infatti credeva davvero nell&rsquo;impresa anche ieri: un altro podio a Monza per godersi la marea rossa dei 150mila che hanno riempito il circuito. Un anestetico per dimenticare un 2025 da accartocciare e buttare nel cestino, dopo gli ennesimi proclami di inizio anno che si sono di nuovo risolti in nulla. Invece, il finale &egrave; quello pi&ugrave; conosciuto, con Leclerc che davanti alle telecamere non si nasconde: &ldquo;Finisco per dire sempre le stesse cose. Ci provo e ci prover&ograve; fino alla fine. Siamo sempre in attesa del nostro momento, ma ci manca la macchina&rdquo;. Un&rsquo;attesa continua, mentre c&rsquo;&egrave; chi parla di prestazione solida e del distacco non troppo ampio dalle McLaren dopo un anno passato a guardarle con il binocolo: analisi non pi&ugrave; accettabili. Intanto il tempo passa e il sogno di Charles di sfidare Max per un Mondiale rimane lontano.</p>


Leclerc-Verstappen, c'era una volta un duello tra fenomeni. Poi è arrivata la Ferrari

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