Sport per nonni e nipoti a Genova: la Hwasong lancia il Taekwondo Intergenerazionale

L’obiettivo è migliorare l'equilibrio, la forza muscolare e la resistenza fisica, ma anche promuovere una maggiore stima di sé
Sport per nonni e nipoti a Genova: la Hwasong lancia il Taekwondo Intergenerazionale
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Lo sport per nonni e nipoti. Uno degli obiettivi di “Genova 2024 Capitale Europea dello Sport” è promuovere tutte le discipline sportive per tutte le età. In questa direzione va la Hwasong del maestro Bruno Cavanna, attenta a coinvolgere la fascia degli over 60 con un nuovo progetto della FITA.

"Taekwondo Intergenerazionale, lo sport di nonni e nipoti” si pone l’obiettivo di combattere la sedentarietà e allo stesso tempo favorire la condivisione di esperienze tra generazioni diverse. Il Taekwondo ha effetti positivi sugli anziani, in particolare gli esercizi per la mobilità articolare e lo stretching. Questi esercizi contribuiscono a migliorare l'equilibrio, la forza muscolare e la resistenza fisica, ma anche a promuovere una maggiore stima di sé, sicurezza e benessere emotivo. A tutti questi benefici, si aggiungono anche ulteriori effetti positivi sulla memoria e sulla gestione delle emozioni.

Il progetto, partito a inizio gennaio, va avanti a pieno regime. “Non è un corso di Taekwondo puro e semplice, perché vengono richieste delle capacità che cominciano a essere carenti in quella fase della vita, ma adattato, quindi vengono fatte cose un po’ più tradizionali, comunque viene fatta una preparazione che rende più elastico tutto il corpo – afferma il maestro Cavanna - Il Taekwondo adattato per gli Over 60 si è dimostrato molto efficace, abbiamo visto già dei risultati notevoli, in termini di elasticità, da parte dei nostri atleti”.

Attualmente sono 14 gli iscritti a questo corso e che frequentano assiduamente. I partecipanti hanno registrato notevoli miglioramenti, in fatto di elasticità e di prontezza di riflessi, quindi è una cosa che aiuta tantissimo, soprattutto per la parte coordinativa. “In questo caso si stimola una serie di recettori che servono per attivare tutta quella parte neurologica che magari si è un po’assopita e riattivare il sistema anche a livello di coordinazione” conclude Cavanna.


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