Chiara Ferragni e Balocco, indagine penale: perquisizione della Finanza

Come riportano Il Tirreno e La Nazione è stato aperto un fascicolo da parte della Procura di Prato, per ora senza ipotesi di reato
Chiara Ferragni e Balocco, indagine penale: perquisizione della Finanza© ANSA
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La procura di Prato ha aperto un fascicolo modello 45, cioé senza ipotesi di reato e senza indagati, per la vicenda legata al pandoro Balocco firmato dalla influencer Chiara Ferragni. A farlo sapere Il Tirreno e La Nazione, che spiegano che la procuratrice facente funzione Laura Canovai ha aperto l'inchiesta come atto dovuto a seguito dell'esposto che l'associazione di consumatori Codacons ha presentato all'autorità giudiziaria nelle varie città italiane. Nei giorni scorsi la procura di Milano aveva aperto un'altra inchiesta per indagare sulle uova di Pasqua griffate sempre Chiara Ferragni.

Guardia di Finanza a lavoro

La procura della Repubblica di Prato ha delegato gli accertamenti, per chiarire la vicenda legata al pandoro Balocco di cui Chiara Ferragni fu testimonial, alla guardia di Finanza di Prato che ha già acquisito alcuni documenti legati al contratto tra l'azienda di Cuneo, in Piemonte e la Ferragni. L'informativa che redigeranno i finanzieri, verrà trasmessa alla procuratrice Canovai e poi alla procura di Milano, da dove è partita l'inchiesta madre. Non si esclude, che tutti gli atti potranno confluire in un unico fascicolo proprio nel capoluogo lombardo. Sotto la lente d'ingrandimento dei finanzieri, eventuali violazioni delle normative antitrust ed eventuali reati, che per il momento non sono stati ancora ravvisati. Nell'ambito dell'inchiesta, che la procura di Milano definisce esplorativa, non ci sono, per il momento, né indagati e nemmeno ipotesi di reato.

Chiara Ferragni, per il Codacons è truffa aggravata

Nel suo esposto all'autorità giudiziaria il Codacons ipotizza il reato di truffa aggravata a danno dei consumatori. Per l'associazione è stato fatto credere che "acquistando il Pandoro Pink Christmas i consumatori avrebbero contribuito alla donazione" all'ospedale Regina Margherita di Torino "in realtà già fatta dalla sola Balocco" e che "comprando il pandoro si poteva contribuire alla donazione e che la signora Ferragni partecipava direttamente alla donazione, circostanze risultate non rispondenti al vero".


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