“Dove sono gli ultras”, la prima personale romana di Carotti

Non un coro da stadio, ma un'esposizione di 20 opere accompagnare dal sound di Rodrigo D'Erasmo. Dal 19 novembre al 22 dicembre al White Noise Gallery
“Dove sono gli ultras”, la prima personale romana di Carotti
3 min

“Dove sono gli ultras” non è, almeno in questo caso, il coro che spesso si sente sulle curve e sugli spalti degli stadi, bensì il titolo della prima esposizione personale romana di Cristiano Carotti. La mostra, curata da Eleonora Aloise e Carlo Maria Lolli Ghetti, apre le porte il 19 novembre alla White Noise Gallery e sarà visitabile fino al 22 dicembre 2016. Al suo interno un percorso espositivo, di 20 opere, sonorizzato da Rodrigo D’Erasmo degli Afterhours attraverso le quali Cristiano Carotti slega il simbolo dal suo contesto di partenza per tradurlo in opera d’arte.

Il lavoro di Carotti prende quindi solo il nome da quello che è uno dei cori più cantati dalle tifoserie (usato per provocare la tifoseria avversaria) e analizza, partendo da una prospettiva junghiana (Carl Gustav Jung) quel luogo dell’inconscio di ognuno di noi nel quale l'archetipo incontra il nostro io razionale, condizionandolo e generando un particolare tipo di dinamiche sociali.

La mostra verte quindi al simbolo, alla sua carica emozionale e alla sua stoia, attorno al quale si sono aggregati eserciti, costituiti gruppi politici, si sono uniti gli ultras. Si è costruita una fede che spesso, anzi quasi sempre, non aveva nulla a che vedere con l’origine dello stesso simbolo. La simbologia ultras è quindi presa come punto di partenza per passare poi un’indagine decisamente più ampia che tocca anche la crisi dei modelli di democrazia occidentale. In questo modo il simbolo viene analizzato attraverso la celebrazione della sua forza comunicativa accompagnata dalla musica di Rodrigo D’Erasmo che sostituisce il naturale sfondo sonoro dei cori ultras con una composizione inedita per violini, rafforzano il distacco del simbolo dalla propria funzione calcistica per esaltarne la dimensione emozionale.

A chiudere e completare il percorso espositivo la scultura “Finding Mephistophele”,  un’opera creata tra agosto e settembre 2016 durante la residenza artistica presso la HALLE 14 contemporary art center di Lipsia. “Dove sono gli ultras” è l’occasione per conoscere ancora meglio il lavoro di un artista consapevole della complessità del presente e in grado di individuare, con estrema lucidità, i sensi nascosti che si annidano fra le possibili scomposizioni della realtà contemporanea.


© RIPRODUZIONE RISERVATA