Roberta Mastromichele: «Amo lavorare a contatto con il pubblico»

Artista polivalente che ha lavorato con alcuni dei più grandi artisti a livello mondiale e da stasera torna in scena nella commedia Quella piccola pazza cosa chiamata amore al Tirso De Molina
Roberta Mastromichele: «Amo lavorare a contatto con il pubblico»
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Dalla danza al teatro, dal cinema alla televisione, per Roberta Mastromichele non fa differenza. Lei ha sempre messo tutta se stessa in ogni progetto e il suo percorso artistico testimonia tutto il suo impegno ma soprattutto le sue enormi qualità. Qualità che non sono sfuggite neanche a Matt Dillon, attore e regista statunitense, che ha trovato l’amore proprio nella bella e semplice Roberta che da stasera si trasforma in Ilaria nella commedia Quella piccola pazza cosa chiamata amore al Teatro Tirso de Molina. Un altro amore di Roberta è legato ai colori giallorossi e alla sua Roma per la quale ha avuto la fortuna di lavorare nel 2013 con la web series Forza Roma durante la quale intervistava i calciatori romanisti in lingua inglese. «Un’esperienza bellissima» come lei stessa ha definito, che ogni tifoso sogna e Roberta ha saputo realizzare.

 

Nasci come ballerina e attrice ma poi ha avuto tante altre fantastiche esperienze: dal cinema alla televisione arrivando fino al teatro. Quale tra queste dimensioni senti più tua. Dove pensi di saperti e poterti esprimere al meglio?

È una domanda molto difficile, ti potrei rispondere tutte. Dal mio punto di vista è più una questione di percorso e legata anche molto all’età. Ho fatto la ballerina per moltissimi anni e ho avuto la fortuna di fare dei lavori meravigliosi. Ovviamente ora non ho più il desiderio di fare questo, la danza adesso non è la dimensione che mi farebbe esprimere al meglio. Ho sempre avuto la passione per il cinema e soprattutto per il teatro. Il contatto con il pubblico è impagabile, non c’è cosa più bella che fare un’arte condividendola live. 

La tua carriera ha avuto diversi momenti e un percorso veramente fantastico. In questo viaggio hai avuto modo di lavorare con tantissimi artisti eccezionali di caratura nazionale e internazionale. C’è qualche esperienza che ricordi con piacere più di altre?

Ognuna ha il suo peso, poi è ovvio c’è anche qualcuno con cui ho lavorato molto peggio, quello è sicuramente più facile da ricordare (ride ndi). Ho un ricordo molto piacevole legato a Ricky Martin perché è stata la mia prima grande esperienza internazionale. Un altro progetto bellissimo a cui ho preso parte è Nine, una specie di musical che mi ha permesso di entrare in contatto con la realtà hollywoodiana e di lavorare ad altissimi livelli con artisti di enorme spessore

 

Stasera sarai in scena al Teatro Tirso De Molina con Quella piccola pazza cosa chiamata amore, una commedia che sembra già divertente dal titolo.

È uno spettacolo difficile da spiegare perché molto intrigata. È una commedia sulle ossessioni, ognuno dei sei personaggi è ossessionato da qualcuno o da qualcosa. Tutti amano qualcuno che non è quello giusto. Di sfondo c’è questa casa di Ferdinado, un signore omosessuale, che ospita il protagonista - Danilo De Santis autore e regista dello spettacolo- che si finge gay per farsi ospitare. E dai qui si innescheranno una serie di situazioni comiche veramente divertenti

Roberta da cosa sarà ossessionata?

Roberta, che poi sarà Ilaria, è ossessionata da un amore veramente adolescenziale che aveva tantissimi anni fa prima che si trasferisse a New York per fare la ballerina. Fatalità una volta tornata a casa lo rincontrerà. 

Sappiamo che sei tifosa della Roma e con i giallorossi hai avuto un’esperienza particolare.

Sì anche se ho avuto un percorso un po’ particolare, sono nata in una casa di juventini, quindi è stata abbastanza tosta. Nel momento in cui mi è stata proposta la possibilità di seguire la squadra con questa web series intitolata Forza Roma ho accettato con entusiasmo e ho avuto modo di entrare di più a contatto con l’ambiente, la squadra e lo stadio. 

Chi è il più bravo con l’inglese?

Daniele De Rossi è il più bravo. È molto timido ma se la cava benissimo. Ricordo con lui un’intervista sul cinema molto carina in cui lui ha voluto parlare in italiano ma capiva benissimo le domande in inglese. E poi all’epoca il mio inglese era molto peggio di quello di oggi, neanche io ero così brava (ride ndi). Poi con Francesco Totti poi mi sono divertita tantissimo, insieme facevamo delle vere e proprie lezioni d’inglese. È stata un’esperienza bellissima.

È appena iniziata la seconda parte di stagione. Possono sognare i tifosi giallorossi?

Anche se ho seguito veramente poco la Roma, è sicuramente una stagione positiva. Il sogno ci deve esse sempre altrimenti che tifoso sei. 


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