Brivido Giallorosso: «I giocatori protagonisti di opere del passato»

"Il Mito, il tifo, la fede": da oggi al 9 ottobre?l'A.S. Roma incontra l'arte con le 45 opere di Marco Innocenti (Brivido Pop) in mostra al Guido Reni District
Brivido Giallorosso: «I giocatori protagonisti di opere del passato»
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Un misto di sacro e profano, una mostra in cui mito, tifo e fede – come recita il sottotitolo dell’esposizione – si riuniscono in un unico grande “Brivido giallorosso”.
Da oggi fino al 9 ottobre il Guido Reni District ospita l’ultimo lavoro di Marco Innocenti (Brivido Pop), «una mostra dedicata ai tifosi della Roma ma anche agli amanti dello sport e dell’arte».

È veramente una mostra che fa venire i brividi? 

«Speriamo di sì. Punta molto sull’emozione e sui ricordi di gioie vissute allo stadio ma anche in tv e alla radio. Tutti elementi tipici del tifoso di calcio, in questo particolare caso di quello giallorosso».

Che tipo di arte mette in mostra Brivido Giallorosso?

«Siamo nell’abito della pop art. Sono immagini digitali, o meglio si tratta di collage digitali stampati su tela sui quali ci sono degli inserti di carta creando delle immagini che sembrano dei manifesti strappati per strada. Questi strappi generano, in modo apparente, una combinazione casuale per cui al calciatore viene associato uno dei capolavori dell’arte classica. I giocatori diventano essi stessi protagonisti di grandi opere del passato, parliamo di Michelangelo, Caravaggio, Leonardo, Tiziano e Raffaello». 

Chi sarà raffigurato in queste opere?
«Sono 45 opere realizzate tutte negli ultimi tre anni. In questi quadri ho voluto mettere giocatori che hanno lasciato un segno nella Roma, non solo dal punto di vista tecnico e sportivo, ma anche quelli che hanno lasciato un segno nel cuore dei tifosi. A volte i giocatori sono assimilati a capolavori o addirittura a divinità, in altri casi c’è anche qualcosa di più spiritoso come i giocatori che interagiscono Marilyn Monroe, Brigitte Bardot».

Il binomio arte calcio, in questo caso arte Roma, può funzionare?

«È un po’ la molla che ha generato il tutto. La parola Roma, forse è brutto dirlo, è una parola esportabile, vendibile, piacevole da comunicare. In più il patrimonio di opere d’arte e sportive che abbiamo a Roma è un enorme perciò credo che possa funzionare sempre tenendo toni giocosi, brillanti e divertenti, proprio come “Brivido Giallorosso”».


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