AlbumArte presenta Linea Appennino 1201 di Angelo Bellobono

La mostra, aperta al pubblico dal 16 gennaio al 28 febbraio, prende nome dal percorso che l'artista ha compiuto la scorsa estate lungo la dorsale appenninica ed è curata da Elisa Del Prete
AlbumArte presenta Linea Appennino 1201 di Angelo Bellobono
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Conto alla rovescia per l'inaugurazione della mostra di Angelo Bellobono, Linea Appennino 1201. La personale dell'artista sarà aperta al pubblico dal 16 gennaio fino al 28 febbraio, all'interno della galleria AlbumArte in Via Flaminia ed è curata da Elisa Del Prete

All'interno della mostra, realizzata appositamente per AlbumArte, verrà esposto per la prima volta un corpus di opere pittoriche che racconta la ricerca artistica degli ultimi anni di Bellobono. Il nome, poi, richiama il viaggio compiuto dall'artista la scorsa estate: un percorso lungo la dorsale appenninica che parte dal Sud Italia (il limite calabro-lucano del Pollino/Dolcedorme) e arriva fino alla Liguria. Da questo itinierario sulle montagne nasce Linea Appennino 1201: non solo l'ispirazione, ma anche il materiale. Le opere, infatti, sono state realizzate con le terre originali delle vette visitate. La più emblematica è senza dubbio Monte Appennino, un grande quadro in cui tutte le montagne si fondono e danno vita a una vetta immaginata, simbolo e unione del viaggio compiuto. Un corpus, quello di Linea Appennino 1201, perfettemente coerente con la ricerca di Bellobono sul Mediterraneo che l'artista interpreta come un grande lago incastonato tra le montagne: uno sguardo all'Italia interna, da Nord a Sud, un luogo da cui trarre esperienze, lavoro e ricerca nelle varie fasi della sua vita, tra ricordi e immaginazione. «Dipingo per tornare a casa – racconta Angelo Bellobono – La pittura è la mia mappa di sudore, vento, freddo, sole, salite e discese, è la costruzione del sentiero». Alle sue parole fa eco Elisa Del Prete, curatrice della mostra: «La pittura è la parte più personale e privata di questa ricerca, l'espressione che ha ininterrottamente praticato per sostanziare d'arte tali esperienze. La pittura è, come dice spesso, un atto di restituzione, l'atto di restituzione della propria storia e della propria memoria». 

Durante l'inagurazione, a partire dalle 18.30 del 16 gennaio, il Casale de Giglio offrirà una degustazione di vini. 






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